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Nome

Età

Luogo

Note

Da

Armando Borgato

30

Anzio

 

A

Gabriella Zitelli

23

Roma

 

Anzio, 9 Luglio XIV ore 24 e 30 (1936)

Gabriella carissima,

                                    non credevo che fosse così difficile ritrovare le proprie idee quando si è provata un´emozione del genere di quelle che ho provato oggi io.  Avrei voluto dirti tante cose; tutte quelle cose che nelle notti insonni e nelle giornate di solitudine vado pensando e dicendo da tanti mesi come se tu fossi presente.  Come è facile discorrere così!  E come è invece difficile quando l´immagine che hai sempre presente ti sta dinnanzi fisicamente, in carne ed ossa!..

Penso però che certi discorsi non possano farsi che in date condizioni d´ambiente e soprattutto quando, oltre agli interessati, non ci sono altre persone che possano sentire.  Quando saremo noi in tali condizioni?  Ho l´impressione che soltanto quando avrò il piacere di ballare con te saranno realizzate abbastanza bene quelle condizioni, basterà fissare sul nostro volto un sorriso tipo “girl” e poi potremo dire tutto quello che vorremo; la gente sarà contenta, dirà “Guarda come sono carini!” e noi faremo intanto quello che ci pare.

Che ne pensi?

Intanto in questa sede (dato che nessuno ci vede e soprattutto dato che nessuno ci sente) voglio urlare la mia gioia più chiassosa, più completa, più straripante quella gioia che ho costretto dentro di me quando ti ho vista e quando mi sei stata vicino, senza poterla esprimere che attraverso gli occhi e le strette di mano.
Cara, cara Gabriella; io so che tu eri nelle mie stesse condizioni; me lo hanno detto i tuoi occhi e me lo ha detto un improvviso rossore che di tanto in tanto assaliva il tuo caro viso.

Eppure, con tutte queste cose e nonostante tutto, questo Giovedì 9 Luglio è stato per me il Giovedì più breve e più veloce di tutta la mia vita.
Sembrava non dovesse arrivare mai e poi se n´è fuggito via come un sogno; un sogno breve ma stupendo, un sogno di mesi che oggi d´un tratto s’è fatto realtà!  Quante notti non mi ha fatto dormire il terrore che questo non potesse mai essere! E quante notti non mi farà dormire la gioia che questo ormai è?   Ma sarà un´insonnia bellissima, che io anzi cercherò di avere per poter pensare più lungamente a te.

            Forse anche appollaiato sulla mia terrazza e guardando il mare che inutilmente mi canterà la sua eterna ninna-nanna; io non dormirò!

            Ricevi intanto i più affettuosi pensieri del felicissimo Mbè[1] che ama tanto Gabriella.



[1] ) Mbé=Armando Borgato