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1939

 

Nome

Età

Luogo

Note

Da

Nena

 

Roma

Compagna al Cabrini

A

Gabriella Zitelli

17

Roma

 

Roma 19-7-1930

Cara Zitellona – A quest´ora chissà cosa avrai pensato di me giacché né ti ho scritto né sono venuta a trovarti come avevo promesso .  Ma non sono venuta per due motivi : prima perché ho appreso da Clotilde la morte di tua zia[1] e certo non sarebbe il caso disturbare te ed i tuoi addolorati.  Ti faccio le mie condoglianze.

Il secondo motivo per cui non son venuta è stato che la nostra partenza per il Brasile sarà il giorno 31 di questo mese. Pertanto ho avuto da lavorare per mettere in ordine i bauli di cui stamattina sono partiti già 9.

Domani o postdomani verranno gli imballatori per spedire il mobilio, l´argenteria e la cristalleria.  E così facciamo vela per l´oltre oceano.  Ah, cara Zitellona come mi dispiace lasciare questa Roma, le mie amiche e le mie compagne! Ma presto torneremo e così potrò rivedervi tutte, vero? Intanto non mi dimenticherai, ti scriverò cartoline durante il viaggio e più lungamente quando sarò in Brasile.

Intanto scrivimi subito prima di partire ti voglio ancora salutare con una letterina e pertanto desidero sapere se sei ancora ad Anzio o in montagna.  Forse verrai a Roma in uno di questi giorni.  Sarei tanto contenta!  Noi imbarchiamo per Genova il giorno 31 col Giulio Cesare[2].

Tanti ossequi ai tuoi genitori carezze a tua sorellina a te un bacio  

                          Nena



[1] ) Giacomina Zitelli

[2]) Il Giulio Cesare, stupendo transatlantico, era gemello del Duilio. Aveva 24.760 tonnellate di stazza, 4 eliche e raggiungeva una velocità di circa 20 nodi. Serviva la linea Genova-Napoli-Sud America, ma anche le rotte per il Nord America. Come il Duilio, questo piroscafo era dotato di stabilizzatore anti rollio e  poteva trasportare più di 2.000 passeggeri. Fino al 1925, il Duilio e il Giulio Cesare erano i due piroscafi più grandi della marina mercantile italiana.

Nel 1925-1926 fu costruito il Roma di quasi 34.000 tonnellate di stazza, che divenne la più grande nave italiana di quei tempi.

Dal 1932 in poi, questo piroscafo passò all´amministrazione dell'Italia Società di Navigazione. Il Giulio Cesare ebbe lo stesso destino del Duilio. Ancorato nel porto di Trieste, fu bombardato e distrutto dall´aviazione alleata nel 1944.