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Nome

Età

Luogo

Note

Da

Vittorio Cimaglia

 

Cervara

 

A

Armando Borgato

30

Roma

 

Cervara, 13 Agosto (1936)

Carissimo Armando,

Auguri, auguri, auguri !

Ne avrai ricevuti tanti, ma questi miei sono i più vivi, i più sinceri di tutti gli altri.  Ed insieme ad essi ti invio l´espressione della mia gioia per la tua felicità, e faccio voti perché questa sia continua e lunghissima, come pure lo sia il tuo amore.

Cosa ne penso io?  Non lasciarti scappare l´occasione per sistemarti e coltiva il tuo amore come l´unica cosa preziosa che ci sia al mondo.  Non c´è altra sorgente di felicità!  Io, vedi sono di nuovo scapolo, di mia volontà, deliberatamente, ho agito come un mascalzone, obbedendo soltanto ad un´ondata di follia ragionevole.  Sono addolorato per quella poveretta che soffre terribilmente e che non cessa di scrivermi, eppure non sento di riprendere la mia relazione con lei.  E ne sono addolorato.  Ma ora il mio dolore è completamente soffocato dalla contentezza che provo nel saperti felice.  Almeno uno dei due potrà provare le gioie della famiglia; non saremo tutt´e due dei rottami in balia del destino, ma tu avrai una casa, un nido, un rifugio, che ti farà dolce la vita.  Ed io ne sono infinitamente lieto, sai, moltissimo per te è anche un poco per me, poiché la tua felicità è un poco anche la mia. (Non far leggere queste righe alla tua fidanzata altrimenti diventa gelosa!! Ma se tu le hai parlato di me le hai anche detto che ci vogliamo bene più che due fratelli.).  Adesso  ti strappo una promessa.  Ricordati che voglio essere al tuo matrimonio, fossi pure in capo al mondo (forse vado in Africa, ma ho pure buone speranze per restare a Roma), non solo, ma vorrei anche essere il padrino del tuo primo marmocchio.  (si diventa vecchi, caro mio! Un tempo queste cose ci facevano ridere, adesso quasi quasi commuovono.). Ho fatto una lagna alla quale non eri abituato da parte mia, vero?  Ma ora ti saluto.  Ti rinnovo i miei auguri e ti prego di parteciparli alla tua fidanzata, che conoscerò molto volentieri.  Porgi i miei ossequi ai tuoi genitori, saluta i nostri amici comuni e, qualche volta, ricorda il tuo affettuosissimo

                                               Vittorio (Cimaglia)