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Mie dilette fanciulle
Avete fatto una vera opera di carità a mandare quelle simpaticissime missive, ad una povera tossente (quanto è bella questa parola) come me che non si adatta a stare a
letto. La mia camera vale un ??? .................. oltre al letto che è perennemente disfatto, vi sono pezzi di giornali, di libri, di boccette, dei dischi, qualche pettine le bambole e i
cani. Non parlo poi della battaglia agli impiastri che ho fatto tutto il 21 maggio 1930. Quella è veramente memorabile, molto più delle guerre puniche. Qui stanno tutti sospirando il giorno che potrò
fare l´ingresso trionfale al Cabrini, io poi molto più che loro, non vedo proprio l´ora di riabbracciare tutte voi, di fare un gran baccano e pigliare a pugni “mon cher Trompépé”, che osa insultare
una povera tossente, avrei voglia di scaraventargli (scusate la mia parola non troppo fine) tutti i miei sputi addosso................................
Spero non sarete troppo seccate, di tutte le imbecillaggini che ci sono qua dentro, ma tutta questa filastrocca è solamente per dirvi che vi ringrazio tanto delle vostre vezzose
letterine. Bisogna che finisca perché questa sera sono in vena, ancora più del solito, di dire scemenze.
Un bacio lungo quanto la mia barba ciò che è tutto dire. A prestissimo
Giusy
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