Grottaferrata, 23-7-1943
Mi è tanto dispiaciuto che quando tu hai telefonato noi eravamo a Roma, abbiamo cercato per un giorno intero a telefonarti ma non ci siamo riusciti. Non so quale
decisione starai per prendere giacché neanche noi, come del resto tutti quanti, sappiamo dove andare. Adesso sembra che torniamo a Roma definitivamente, poiché dopo la pubblicazione di quel manifesto che
parla di stato d’allarme o di emergenza c’è il pericolo che noi restiamo a Grotta mentre papà sarebbe trattenuto a Roma. Se non ci fosse stato questo pericolo certamente saremmo rimasti qui poiché a
Roma non è affatto piacevole dimorarci, anche per la mancanza d’acqua.
Io credo che succederà ciò che ha preveduto Armando, per quello che riguarda Roma.
Io sarei molto contenta in questo momento se stessimo tutti riuniti insieme a voi. Noi abbiamo passato delle ore veramente drammatiche il giorno 19 che certamente non si
cancellerà mai dalla mia memoria. Pensa che io mi trovavo a Frascati poiché ero andata a portare una lettera per mamma, quando si sono intese delle grandi detonazioni e quindi ha suonato l’allarme e
subito la controaerea è entrata in azione; come ti puoi figurare io mi sono molto preoccupata al pensiero che mamma dovesse commettere la sciocchezza di venirmi incontro, ma per fortuna c’era Antonietta qui a
casa. Io naturalmente mi sono precipitata, prevedendo l’organizzazione...dei nostri rifugi, in quello dei compagni di Recktenwald (?), ed ho fatto benissimo perché era veramente rassicurante sotto ogni
punto di vista, anche per il mangiare, infatti erano imbanditi certi tavolini!!!
Così ho passato tre ore fra un fracasso del diavolo poiché la controaerea ha reagito . Quando si è fatta un po’ di calma ci siamo affacciate dalla terrazza sottostante
l’albergo e non ti dico quale stretta ho provato al cuore vedendo degli incendi nella nostra Roma e nel campo di Ciampino; uno spettacolo veramente terrorizzante. Con tutto che mi hanno sconsigliato, io
non ho più resistito al pensiero di mamma, e sono venuta in bicicletta di corsa a casa, naturalmente grandi lacrime di tutti che credevano nel bombardamento di Frascati per quanto le detonazioni erano vicine.
Dopo circa mezzora è cessato tutto. Ma né la littorina, né i tram, né il telefono, né la posta funzionavano. Al pensiero di papà mi sentivo morire, verso le sei è
giunto Memmo in bicicletta e ci ha dato la notizia che tanto bramavamo. Poi alle dieci è giunto papà che è venuto a piedi da Roma io per la felicità ho cominciato a piangere. Se verrai dovrai
compatire tutti i nostri nervi che si trovano in uno stato di tensione straordinario. Naturalmente papà non sa che io mi trovavo a Frascati durante il bombardamento.
Da quel giorno abbiamo avuto sempre l’allarme e perfino due durante la giornata. L’altra sera eravamo andati a dormire e passati dieci minuti ha risuonato di
nuovo. Anche ieri durante l’allarme mi trovavo fuori di casa, ero infatti all’ufficio mio. Siamo andate con tutte le ragazze in un rifugio talmente umido che sembrava piovesse, ed in
terra c’era tutto fango. Abbiamo avuto un freddo grandissimo perché i nostri vestiti erano bagnati. Durante la notte, invece che dal suono delle sirene, siamo state svegliate dalle mitragliatrici
di un aereo che insisteva a girare sulla nostra casa di via 4 novembre. Poi abbiamo saputo che era un duello fra un aereo tedesco ed uno nemico. La nostra sirena ha poi suonato, ma in sordina, poiché era
scassata, ma tutti eravamo giù. Oggi mi trovo qui a Grotta perché mamma deve far macinare il grano. Antonietta, come voi, è tornata a Roma. Luciana è poi spaventatissima dato che lei abita vicino
a Piazza Bologna dove è successo un gran fracasso. Mario è salvo per un miracolo poiché mentre usciva dalla clinica medica in soccorso dei feriti che già affluivano al Policlinico una bomba centrava quel
padiglione. Anche l’università è stata colpita e pure a campo Verano hanno fatto molti danni. Speriamo che la tomba di nonna non sia stata toccata, non ci si può entrare, se no ci saremmo
accertate. Con papà volevamo andare a vedere il quartiere di S.Lorenzo, ma ci hanno sconsigliato, perché sembra l’abbiano dichiarata zona infetta.
Io spero che voi prendiate qualche sollecita decisione e farete in modo di farvi venire incontro un camion poiché non si scende a Termini.
Speriamo che le cose, attendendo ancora dei giorni, non si aggravino ulteriormente.
Mi sono dimenticata di dirti che zia Maria è rimasta bloccata nel suo villino poiché anche per quella parte non si circola. Come del resto in parecchi punti. Sembra che
anche al Quarticciolo abbiano fatto una visita e danneggiato delle cose.
Cara Gabriella io spero di poterti riabbracciare presto insieme a quei cari pupetti che bacio tanto. Ricordami ad Armando e la Sig.ra Isabelle. Bacioni.
Lula (Giuliana Zitelli)
Fai sapere presto notizie perché mamma è molto preoccupata da molto tempo non riceviamo né lettere, né cartoline.
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