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Mia buona Gabriella e mio carissimo Armando,
mi ha fatto
molto, molto piacere ricevere la vostra cara del 27. XII in cui spiccava in prima pagina le… - sia detto con rispetto – zampette di gallina di Gabr. In tutto simili a quelle con le quali riempiva
quaderni di… limpida prosa, traducendo in degnissimo volgare le gioie del bello gallico, mentre le tue più pudiche si nascondevano prudentemente nell’ultimo foglio io – per non farvi vedere
le mie – mi velo sotto l’anonimo della macchina e vi prego di scusare la “migragna” aereo – bellica di questo foglio. E detto questo a guisa di introduzione vi ringrazio di cuore
del vostro e vi ricambio potete immaginare con quanto cuore l’augurio che mi rivolgete: mi rallegro con voi della serenità confidente che si respira nelle vostre righe e che compensa l’aria cattiva che
si deve respirare… basta ci siamo intesi; quanto poi ai parenti di Luigi che sono qui, sarei contento che, “ci avessero tutti quella faccia, accussì gli potrei dare in una volta sola quella compiuta carica di romaneschi cazzottoni che ciascuno di essi si merita” ne tampoco altro ci appulcro. Questa mia vi giungerà per…Pasqua cioè più probabilmente… per Pentecoste e già sarebbe molto: comunque sia per l’una che per l’altra voi potete essere sicuri del più affettuoso ricordo al Signore per la vostra casa, affinché il Signore la faccia e santa e felice e per le anime carissime dei piccoli a cui vorrete ricordare con affetto vivo un povero zio prete lontano… condannato all’esilio per scontare tutte le malefatte dei suoi parenti: ragione per cui se Domineddio non gli usa misericordia dovrà restarci per un bel pezzetto. Come vedete non c’è nulla che possa offuscare il buon umore della canovaessa razza, ragione per cui ci ritroveremo tali e quali ci siamo lasciati, solo un pochetto più vecchi, caro Armando, anche se la Sig.ra Gabriella vorrà far finta di non accorgersene. Sono proprio tanto dolente che sia andata smarrita la lettera che inviai alla buona mamma Maria per la morte della povera zia: era proprio una lettera bellina bellina, scritta proprio col cuore, non appena ebbi quella dolorosissima notizia: gliene ho scritta un’altra, ma non è più come quella: so che in quella occasione compisti con bontà il tuo dovere verso quella poverina che ti voleva tanto bene: hai fatto egregiamente e il Signore ti benedirà per ciò che facesti. Dite dunque alla buona mamma Maria che mi perdoni e che si contenti della povera cosina che gli ho scritto ora.
Ricordatemi al Signore: spero che siate sempre buoni, anzi ne sono sicuro: quando dunque farete la S. Comunione raccomandatemi particolarmente al Signore affinché mi sorregga con la
sua grazia in questa missione di cui sento ognor la responsabilità: penso che facciate la S. Comunione il primo venerdì del mese: ricordatemi particolarmente il primo venerdì di maggio, quest’anno cade il
due, vigilia del 3, festa della S. Croce, anniversario della mia ordinaz. Sacerdotale, e quest’anno ricordatemi più del consueto: è esattamente il decimo anniversario : ricordatelo anche a mamma affinché
anche ella in quel giorno mi ricordi. Vi ricordo quotidianamente al Signore con pensieri di benedizione, moltiplicando ogni giorno nel tempo la benedizione che ebbi la gioia di darvi in quel gran giorno, la cui
grazia il Signore conservi in voi in ogni istante della vostra vita. Vi saluto affettuosamente.
Vostro in Cristo
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