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Caro Giovannino, mi rincresce proprio tanto che l’incertezza delle comunicazioni ordinarie mi impedisca di scriverti un bel letterone di quelli che danno gusto e mi debba
limitare a questa cartina aerea che ti leva l’appetito. Dunque il Teverone? Ma sai che ti riconosco delle qualità di scrittore che non ti conoscevo? Vivissima proprio e carina la tua lettera,
mi pareva di vedermi davanti Carluccio, tanto me lo descrivi vivacemente ed efficacemente. Ed ora chi può trattare con nonno Giovannino........ adesso che è arrivata Maria Paola? Figurarsi che superbia
belle le fotografie, ci fai un figurone e belle le verdi silenti sponde incorniciate dagli indimenticabili pini di Roma. Penso assai spesso a te e soprattutto......... durante i pranzi più o meno diplomatici,
che in questi momenti, come puoi immaginare, sono piuttosto rari, ma tuttavia sempre piuttosto frequenti. Durante un periodo come questo, si può dire che si è in stagione morta, ma tuttavia ogni
tanto...... Peccato che io non ne gusti che in molto limitate proporzioni......... per le esigenze del mio stomaco, ma ti assicuro che tutto si può rimproverare ai diplomatici meno che il saper mangiar bene e
bere meglio. Penso dunque che tu gli faresti onore assai meglio di me, ma insomma...........bisogna contenersi. La carne è specialmente ottima, tenera e saporita, e noi non mangiamo qui la migliore...
perché la migliore naturalmente va in Inghilterra e se “la mangiano gli Inglesi”, come vedi trovano modo di farsi sentire anche qui. Le tue cartoline le ricevetti tutte e due a suo tempo,
carissime, interessanti le tue notizie vaticane, sintetiche, e sotto il velame de li versi strani chiarissime. Tu, a proposito di Rino, parlavi di raffreddamento di ferri, ma mi pare che nel frattempo si sono
riscaldati molto di più fino a raggiungere una temperatura da......... vulcano. Ma tuttavia non credo che sia la cosa così imminente come i giornali di qui la fanno comparire. Avevo altre foto della
casa che abitiamo, della mia stanza e di una bella gita alle colline di Cordoba, che ti volevo inviare, ma per aereo come fare? Costerebbe un patrimonio e per posta ordinaria è più probabile che vadano a
perdersi che arrivino. Te le invierò ........ quando......... chissà quando? Intanto qui avemmo l’inondazione, fu un bel guaio non te ne puoi fare un´idea....... proporzioni americane figurati un
fiume di ben 50km di larghezza che travalica le sponde. Mio caro Giovannino, quando mi mandi una di quelle letterine gustose e saporose che mi inviasti l’ultima volta mi fai proprio un grande regalo; Hai
ricevuto le notizie dei Marinai del Graff Spee1? Ricordami, voglimi bene da un bacetto a “Core de Nonno” e un altro a Paoluccia a te un abbraccio tanto tanto affettuoso del tuo
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1) 17 dicembre 1939 La corrazzata tascabile tedesca Graf Spee è localizzata nell’Atlantico Sud da una squadra britannica composta dagli incrociatori Exter,
Ajax e Achilles. In seguito ai combattimenti del 12 e 13 dicembre la Graf Spee è danneggiata, come la Exter. Il comandante Langsdorf , costretto a riparare a Montevideo, ne uscí 72 ore dopo e, abbandonata la
nave su bassi fondali, la autoaffondò.
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