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Famiglia Ghiglieri-Guilleri

I Personaggi:

Francesco Ghiglieri

1827-1916

Orlando Alfredo Ghiglieri

1876-1962

Battista Ghiglieri

1818-1904

Noël Antoine Guillerie 

1874-1963

Conte Francesco Ghiglieri

1825-1902

Francesco Ghiglieri (1827-1916)

Francesco Domenico Ghiglieri - Tenente dei Carabinieri - nato a Courgnè canavese nel 1827, morto a Roma nel 1916.
Sposò Margherita Bartolucci nel 1850 ed ebbe quattro figli: Orlando Alfredo, Amelia, Isabella (mia nonna) e Oreste.

Francesco Ghiglieri

“Il giorno 22 Agosto (1916) cessava di vivere in Albano Laziale, nella bella età di 89 anni, il Tenente dell´Arma (Carabinieri) Ghiglieri Cav. Francesco, nato à Courgnè in quel d´Ivrea; ma egli era figlio adottivo dell´alma Roma, essendovi domiciliato da circa quarant´anni. Con lui modesto e buono scompare un galantuomo di antico stampo che non ebbe neppure un nemico.
Questo bel tipo di soldato che diè le proprie energie fisiche ed intellettuali in prò del nostro paese, non poteva essere dimenticato sulle colonne di questo giornale.

Nel 1848 il Ghiglieri entrò giovanissimo nell´arma dei Carabinieri Reali e durante la sua carriera si distinse per la rigida osservanza dei propri doveri, ottenendo una infinità di encomi solenni,  menzioni onorevoli e varie decorazioni, per moltissimi servizi prestati.
Dal 1861 al 69 si distinse nella repressione del brigantaggio nella provincia di Caserta e della camorra napolitana.  Fece anche la campagna per la liberazione di Roma.
Questo illustre vegliardo, arruolatosi sotto Re Carlo Alberto, ebbe a scortare l´infelice, ma pur magnanimo monarca nel volontario esilio ad Oporto.
Giubilatosi col grado di Sottotenente sotto Vittorio Emanuele II nel 1873 passava poi Tenente della riserva; grado che tutt´ora conservava per limite di età.
Questa bella figura di veterano assecondando l´impulso di ardente patriota si dedicava alla propaganda di partito avente per miraggio il mantenere sempre alto il prestigio delle istituzioni; e Sua Maestà il Re, conscio dei meriti militari e civili di questo prode che ebbe a ricevere in privata udienza anni or sono, lo nominava motu proprio Cavaliere della Corona d´Italia, rimettendogliene egli stesso le insegne.

In questi ultimi tempi il caro estinto faceva parte del Consiglio direttivo della Fratellanza V.E. III° fra i Carabinieri congedati, ed era sempre fra i primi ad intervenire nelle manifestazioni patriottiche.
La sua prima giovinezza la consacrò alla patria.  Prese parte alle battaglie dell’´indipendenza italiana.  Si trovò a Novara.  L´animo suo avrà allora sanguinato.
Non l´abbandonò mai il pensiero della completa liberazione delle terre irredente.
Sognava sempre, anelava sempre il momento della conquista definitiva.  E in questi ultimi giorni della

Francesco Ghiglieri

sua tarda età seguiva ansiosamente le notizie della guerra.
In quel corpo che fu gagliardo e in cui già la morte cominciava a serpeggiare, si infuse come una nuova vita, quando seppe che l´Italia combatteva la santa guerra.  La sua mente di vecchio soldato ripensava ai giorni gloriosi della sua gioventù, quando aveva combattuto contro lo stesso nemico.
Ripensava alle battaglie vinte o perdute e fremeva.  Ma la fede dei primi anni non lo abbandonava.
Era sicuro della vittoria, perché sapeva del valore dei nostri soldati e quando gli giunse la notizia che Gorizia era nostra, sul viso già di morente si sparse come una luce nuova.  Era la luce che avrà rischiarato le fronti di quanti sono caduti oggi per la vittoria.  Era la luce che brilla nello sguardo del soldato che muore per un santo ideale.  Egli non morì quando col fucile in mano combatteva; è morto quando altri vittoriosi combattevano e cadevano col nome santo d´Italia sul cuore e sulle labbra.
Onore a te o vecchio soldato, vale a te che fosti milite e cittadino integerrimo, con il cuore dischiuso ai più teneri sentimenti; e coi congiunti, amici e commilitoni, ti compiangono quanti ti conobbero e ti vollero bene.
Sono commosso, ma lieto al contempo di descrivere nel caro defunto la bella figura di nazionalista fervente, il quale al valore accoppiava una modestia veramente ammirabile.
“Francesco Ghiglieri è di quegli uomini che non si dimenticano, ma che si portano profondamente incisi nella mente e nel cuore per la dirittura del loro carattere, e per la dignità del loro vivere morale.
Tenente Ghiglieri, a nome anche della Fratellanza V.E. III°, nella quale rimarrà vivo il tuo ricordo di decano dei soci, e di benemerito, io ti rendo dal più profondo dell´animo mio il meritato tributo, assicurandoti che la tua scomparsa per noi, sarà fonte perenne di dolore sincero.”

(Dal Monitore dei Reali Carabinieri del 19 settembre 1916 - aricolo di F.Parri)

Orlando Alfredo Ghiglieri (1876-1962)

Orlando Alfredo Ghiglieri, figlio di Francesco e di Bartolucci Margherita - Opinionista e ispettore della nettezza urbana a Roma - nato ad Albano Laziale nel 1876, morto a Roma nel 1962.  Sposò Irene Palmieri nel ???? ma  non ebbe figli.

Alfredo Ghiglieri

Alfredo Ghiglieri

 Alfredo Ghiglieri, autodidatta, si conserva di lui una intera biblioteca di libri scientifici, economici, di storia, sottolineati e commentati a lato pagina, segno di una voglia ardente di apprendere.
Ha partecipato alla prima guerra mondiale nel Genio del XXII Corpo d´Armata.
Socialista della prima ora, ha subito, durante tutta la sua vita le conseguenze della sua posizione estremistica agli occhi della società dell’epoca.

In un rapporto della Prefettura di Roma del 1907 si legge:

PREFETTURA DI ROMA  - 22 Novembre 1907

Ghiglieri Alfredo di Francesco e di Bartolini Margherita, nato ad Albano Laziale il 27 Maggio 1876 (circondario di Roma), Pubblicista, celibe domiciliato in via Vicenza n°60 – Socialista sindacalista

CONNOTATI:

Statura: Alta

Naso: forma: allungato; dimensioni: media

Collo: lunghezza media

Corporatura: Snella

Orecchio: dimensione: media.

Spalle: diritte.

Capelli: colore: castani chiari; forma: lisci alla Guglielmo; fortezza: folti.

Baffi: fortezza: piccoli: colore: biondi.

Mani: lunghe

Viso: colorito: naturale; dimensioni: media.

Mandibola: media

Andatura: disinvolta

Fronte: forma: ovoidale; sporgenza: media.

Mento: ovale rettilineo.

Espressione fisionomica: seria

Sopracciglia: forma: rettilinea; colore: biondi.

Bocca: forma: rettilinea; dimensione: media

Abbigliamento abituale: decente

Occhio: dimensione: medio; colore: castano.

 

 

E in un rapporto della polizia allegato del 9 Novembre 1907, si legge:

Cenno biografico al giorno 9 Novembre 1907:

“Nell’opinione pubblica riscuote buona fama. Ha carattere serio e buona educazione, intelligenza pronta e svegliata e mediocre cultura avendo frequentato le scuole tecniche. Non ha titoli accademici.
Si mostra assiduo al lavoro dal quale ricava a sufficienza da vivere. Frequenta la compagnia dei principali sovversivi della Città e specialmente quella degli anarchici. Sindacalisti e socialisti, siano essi operai o professionisti. Verso i genitori si comporta correttamente.
Non ha mai ricoperto cariche amministrative e politiche.
Attualmente è inscritto al Gruppo Sindacalista Romano e precedentemente faceva parte dell´Unione Socialista Romana.
Tra i sindacalisti riscuote molta influenza ed è in relazione con individui del partito socialista e anarchico, sia in Roma che nel Regno ed anche all´Estero, ove però non ha mai dimorato.
Non ha appartenuto ad Associazioni sovversive di MS. ma è inserito alla Lega Generale del Lavoro e nella riunione del 22 Settembre 1907 della Lega stessa venne eletto Commissario.
Nel 1903 ha fatto parte del Circolo giovanile socialista di Roma e nella riunione del 1° Maggio 1907 del Circolo stesso venne nominato a far parte del Comitato direttivo del Circolo stesso quando esso si distaccò dal Partito Socialista Italiano.
Ha collaborato e collabora nel periodico ´´Roma Commerciale´´ nel giornale ´´L´Azione Sindacalista´´ e nel periodico ´´La Gioventù Socialista´´ organo della Federazione nazionale giovanile Socialista e della Lega Futuri Conscritti.
Attivissimo propagandista dei principi socialisti riesce di fare numerosi proseliti tra le classi operaie ed è uno dei principali organizzatori di tutte le manifestazioni sovversive e prende attiva parte a tutte le riunioni avente carattere rivoluzionario.
È capace di tenere conferenze e prende la parola in tutte le riunioni e specialmente in quella della Lega Generale del Lavoro.
Verso l’Autorità tiene contegno corretto. Il 19 Febbraio 1905 prese parte al trasporto delle ceneri dell´Anarchico Quaglieri Costantino, deceduto 18°N nelle carceri di Regina Coeli.
L’8 Settembre 1906 prese parte al Comizio antimilitarista tenutosi alle Marmorelle ed alla Festa antimilitarista tenutasi lo stesso giorno nella Sala Tipografi in via San Bartolomeo dei Vaccinari.
Nell´Ottobre 1907 viene incaricato dalla Federazione Nazionale giovanile socialista di recarsi a Marino per prendere parte ad un comizio privato antimilitarista.
Viene il 22 Gennaio e l´11 Maggio 1906 arrestato per misure di Pubblica Sicurezza in occasione di pubbliche manifestazioni. Non è stato mai proposto per l´ammonizione né pel domicilio coatto.
Ha riportato le seguenti condanne:
- Con sentenza del Tribunale di Roma in data 28 Aprile 1904 fu condannato a mesi 10 di reclusione e £ 833 di multa per diffamazione in danno di Gentili Giovanni, ma con sentenza della Corte d´Appello venne assolto per inesistenza di reato.
- Con sentenza del Tribunale di Roma in data 3 Aprile 1905 fu condannato a giorni 16 di reclusione e £ 50 di multa per oltraggio alla Guardia di Finanza, ma venne in suo confronto  applicato il beneficio della condanna condizionale.
Roma, 27 Aprile 1908 – Fa parte della redazione del nuovo giornale sindacalista ´´Il Rinnovamento´´ di Roma.
Roma – 23 Giugno 1908 – È stato dichiarato decaduto dalla carica di Commissario della Lega Generale del Lavoro.
Roma – 23 Giugno 1910 – A seguito esame di concorso è stato nominato sorvegliante della nettezza urbana.
Roma – 17 Gennaio 1913 –  Non dà luogo a speciali rimarche – Viene vigilato.
Roma – 30 Settembre 1914 – Ha trasferito il proprio domicilio da via San Giovanni in Laterano n°91, a via Capo d´Africa n°20 – È vigilato.
Roma – 12 Dicembre 1915 – Persiste nella sua fede politica, ma non dà luogo a speciali rimarche.


Durante il periodo fascista fu “socialista schedato” con obbligo di presenza e oggetto di controlli assidui da parte della prefettura di Roma.

Battista Ghiglieri (1818-1904)

Battista Ghiglieri - Fratello di Francesco Domenico - nato a Courgnè canavese nel 1818, morto a Digne-les-Bain nel 1904.
Sposa Carola Maria Giuseppa (Antoniette) Gallo nel ????. Ebbe quattro figli : Jean Crescentino, Jean Baptiste (Gabriel), Françoise Virginie e Noël Antoine.
Emigrò in Francia a Sisteron (Alpes-de-Haute-Provence) tra il 1867 e il 1870.

Noël Antoine Guillerie  (1874-1963)

Noël Antoine Guillerie - Figlio di Battista Ghiglieri (il cognome, come già detto si tradusse secondo la fonetica francese) - nato a Sisteron? nel 1874, morto a Gaubert? nel 1963 - sposa Alphonsine GASSEN nel ????. Ebbe quattro figlie: Venise, Noëlle, Paulette e Laure.

Noël Antoine Guilleri

Noël Antoine Guillerie

Noël Antoine Guillerie era impresario di lavori pubblici ed è ricordato nella costruzione del ponte “du vallon d´Henrious” :

“La route nationale 207 d´Avignon à Nice rencontre au point kilomètre 52,681, le ravin d´Henriou, qu’elle traverse au moyen d´un cassis de 32,85 m de longueur. Ce cassis constitue pour la circulation en général e surtout pour l’automobilisme, une gêne et même un veritable danger´´.

A la suite de pluies d´orage, si fréquentes dans notre région, le ravin d´Henrious devient torrentiel et rend la traversée du cassis dangereuse et même impraticable (Memoire de l´ingenieur ordinaire des Ponts et Chaussées de Digne - 1906)...
...1924 - Le dessins de Liotard, de 1922, sont vérifiés et approuvés le 19 avril 1924. Le 27 mai, l´adjudication du terrassement et de la massonerie est remportée par Antoine Guillerie de Gaubert pour la somme de 120.000 francs. C´est le premier lot.
Le 27 juillet, le second lot, le béton armé, va à l´entreprise de Joseph Daime, située à Marseille pour 92.243,01 francs. Soit un devis total de 212.243,01 francs´´.(Estratto da  “Bras-d´Asse - un village des Alpes de Haute-Provence” de Damien Quivron - edizione SERRE - 2008).

Conte Francesco Ghiglieri (1825-1902)

Il conte Francesco Ghiglieri - magistrato - nato a Cuorgnè canavese nel 1825, morto a Roma nel 1902, fu :
Segretario generale del Ministero di Grazia e Giustizia (1867), procuratore generale in Ancona, Firenze, Roma (1871); presidente di sezione della Corte Sovrana di Cassazione di Roma (1876); Primo Presidente (1893-1900).
Senatore del Regno (1876); Gran Cordone SS.Maurizio e Lazzaro (1900).
Creato Conte (Motu proprio,  1881,  20 giugno; patenti, 23 luglio, senza stemma) per maschi primogeniti.   Sposa (14 agosto 1869) Giuseppina dei conti Lostia di S.Sofia .
Gli fu innalzato un busto a Cuorgnè (1903, 23 agosto)

Da una comunicazione del 27 ottobre 1893, del conte Francesco, lo stemma è così definito : D´azzurro a tre bande d´oro, con la prima coronata di una piccola aquila bicipite di nero, coronata nelle due teste, attraversamenti sul campo.
(I dati qui riportati sono contenuti nell´opera del Manni (Vol. 11, pag. 307), pubblicata su Internet dall’Associazione per le Tradizioni Storico-nobili, che tengo a ringraziare e a felicitare).     
L`indirizzo è :
https://www.blasonariosubalpino.it/Pagina5.html

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Conte Francesco Ghiglieri

La Vera Roma, che plaude sempre alla corretta giustizia, è ben lieta oggi riprodurre le sembianze di questo integerrimo Magistrato, che disgraziatamente cessa il suo ufficio per severa disposizione di legge, avendo raggiunto il limite prefisso di anni 75, nel giorno stesso del suo Onomastico, 4 corrente.
Ed è ben lusinghiero il dispaccio, che per tale occasione, Vittorio Emanuele III gli diresse a Cuorgnè, e che qui riproduciamo testualmente :
“La legge inesorabile mi obbliga a firmare la disposizione che pone fine ai lunghi e nobili servizi resi dalla E.V. a maggior lustro della Magistratura Italiana.  Desiderando in questo giorno confermarle i sentimenti della

mia alta stima.  Le conferisco la Gran Croce dell’Ordine di San Maurizio.  Accolga in pari tempo i migliori voti del suo Affez.mo : Vittorio Emanuele”.

(Da la Vera Roma - quotidiano romano - del 12 octobre 1900)

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