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Tito Canovai (1855-1921)
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Tito Luigi Celso Canovai nato a Roma il 30 novembre 1855 et ivi morto il 14 ottobre 1921; Sposa Carlotta Pizzi (sorella di suo cognato Alessandro Pizzi), non avrà figli. Il padre Giuseppe sposò Elisa Mordanini, che morì di parto nel 1873, e in seguito Rosa Ciccolini (1875). Dal primo matrimonio nacquero Augusto, Enrico, Tito, Rosa e Luigi, dal secondo Odoardo e Adele. Lasciò tutte le sue sostanze, dopo la morte della moglie usufruttuaria (1927), a Don Giuseppe Canovai, che ne usò per iniziare la sua Opera.
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Tito Canovai nasce da una modesta famiglia: il padre Giuseppe era barbiere, tuttavia, nonostante le sue modeste origini, probabilmente per motivi di buona condotta morale e religiosa, Giuseppe Canovai fu sediario pontificio negli anni intorno al 1859.
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Tito dopo un breve escursus scolastico, entra a far parte del mondo del lavoro e, nel 1872, risulta “impiegato”, così come è specificato nel libro “Stato delle anime” della parrocchia di SS.Celso e Giuliano, ora presso gli archivi lateranensi.
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La sua giovinezza scorre presso Piazza Navona, in via dei Coronari, al primo piano del numero civico 132. Il quartiere era animato da artigiani e operai, ma anche da componenti della media borghesia come: Medici, ingegneri, studenti e sacerdoti.
La sua carriera presso la Banca Nazionale del Regno (poi Banca d’Italia) inizia nel 1874, come applicato di quarta classe.
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Nonostante il suo modesto grado di istruzione, fu un attivissimo autodidatta, tanto che nel 1888 è applicato di 1a classe, nel 1891 è Capo Ufficio, nel 1901 è capo servizio di 3a classe e, in fine, nel 1914 è nominato Vice Direttore Generale e lo resterà fino al 1921. Nel periodo in cui Stringher (Direttore generale della Banca d’Italia) fu ministro del Tesoro del Ministero Orlando (18 gennaio - 23 giugno 1919) il posto di direttore generale fu retto da Tito Canovai, che, in questa occasione firmò alcuni biglietti di banca. Moriva il 14 ottobre del 1921 a Roma.
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Publicazioni di Tito Canovai
1889 - La questione bancaria in Italia. 1911 - I limiti della circolazione cartacea nella teoria, nella pratica e nella legislatura 1912 - Le banche di emissione in Italia 1914 - La commedia socialista (sotto lo pseudonimo di Ottavio Cina)
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(I dati su Tito Canovai, qui riportati, sono tratti dal testo di un libro di Alfredo Gigliobianco, di prossima edizione, intitolato “Banchieri centrali e classe dirigente in Italia”.)
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Giuseppe Canovai è nato a Roma Il 27 dicembre 1904 da Luigi Canovai, impiegato della Banca d’Italia, e da Egeria Pezzolli.
Frequenta il Ginnasio Liceo Visconti ed ebbe un'educazione familiare profondamente religiosa. Ottenne ottimi risultati scolastici e, più tardi, conseguì quattro laurée, presso l’Università Gregoriana: in Filosofia, in Giurisprudenza, in Teologia e in Diritto Canonico.
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Alla morte del padre, nel 1924, Giuseppe Canovai si trova a dover assumere il carico familiare e inizia a lavorare anche per sovvenire alle necessità della mamma, molto malata. Di quel periodo è la vocazione a divenire sacerdote.Ospitando in casa giovani studenti pote lasciare il lavoro e iscriversi ai corsi di teologia della Gregoriana.
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Entra al Collegio Capranica dove è ordinato sacerdote il 3 Maggio 1931.
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Don Giuseppe Canovai ha esercitato il suo ministero con grande impegno e rigore, dedicandosi ad opere di apostolato. Nel 1937 fu nominato Assistente della F.U.C.I. Nel 1939 fu inviato come Uditore di Nunziatura a Buenos Aires, presso il Nunzio, S.E.Mons Giuseppe Fietta.
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Da Buenos Aires, fu inviato a Santiago del Cile, come Incaricato d'Affari a gennaio del 1942
Ritornò a Buenos Aires nel luglio del 1942, già molto malato, e nel novembre, dello stesso anno morì.Don Canovai è sepolto a Buenos Aires, nella chiesa "Regina Martyrum"
Lascia un intenso epistolario e un diario più spirituale che personale. Nel 2001 si è concluso il processo diocesano per la sua beatificazione, in attesa di una sentenza confermativa della Congregazione dei Santi.
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OMELIA DI SUA EMINENZA IL SIGNOR CARDINALE ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, NELLA SANTA MESSA DI RINGRAZIAMENTO PER IL TERZO CENTENARIO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA (Basilica di San Pietro, 26 Aprile 2001)
“Oggi si sottolinea sempre più la necessità della testimonianza esemplare, che deve caratterizzare un collaboratore del Papa. Certo non tutti avranno l'eroismo di portare il cilicio, come Giuseppe Canovai, uditore della Nunziatura Apostolica a Buenos Aires. Ma tutti dovranno vivere intimamente uniti a Cristo Buon Pastore, ispirando a Lui la propria esistenza e la propria azione apostolica.”
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