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Segue II

Chiesa di S. Girolamo della Carità

La tradizione dice che la primitiva chiesa sia stata costruita sulla casa della matrona Paola, che avrebbe ospitato S. Girolamo (347-420), chiamato a Roma da papa Damaso (366-384), nel 382.
La prima documentazione risale al 1419, quando Martino V (Oddone Colonna – 1417-1431) autorizzò i Francescani a costruire un ospizio con una cappella.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Navata centrale

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Altare maggiore

L’altare maggiore è di Carlo Rainaldi (1611-1691), fortemente modificato in seguito.

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Altare maggiore

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Pala Altare maggiore

La pala dell’altare, “Ultima comunione di S. Girolamo” è una copia del quadro, conservato ai Musei Vaticani di  Domenico Zampieri (1581-1641), detto il Domenichino. La copia fu eseguita dal pittore Antonio Corsi nel 1797.

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Busto di Fantino Renzi - Lato sinistro

Fantino Renzi (+1647), nobile, segretario apostolico laico per la spedizione dei Brevi papali, lasciò i suoi beni all’Arciconfraternita della Carità che gestiva la chiesa e il convento di San Girolamo.
Il suo lascito testamentario (24.000 scudi) permise la costruzione della facciata (1660) della chiesa quale ci appare oggi.

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Busto di Scipione Renzi - Lato destro

Scipione Renzi era il nipote di Faustino Renzi.

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Cappella Famiglia Antamoro

La cappella è dedicata a S. Filippo Neri, che soggiornò per 33 anni nel monastero annesso e che fondò, nel 1558, il suo ordine.
La famiglia dei conti Antamoro, originaria delle marche, è presente a Roma dal XVII secolo.
La cappella è opera dell’architetto Filippo Juvara (1678-1736)

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Cappella Famiglia Antamoro

La statua di S. Filippo Neri è opera di Pier Legros il giovane (1666-1719).

Chiesa di S. Girolamo della Carità
Cappella Famiglia Antamoro

Tommaso Antamoro (1671-1751) era avvocato concistoriale (1708) e, sotto Clemente XI, proconsole e giudice civile (1710).