Piazza di San Macuto (confina con la piazza di Sant’Ignazio e vi convergono via del Seminario e via di Sant’Ignazio).
La piazza prende il nome dalla piccola chiesa di San Macuto, annessa a Palazzo Borromeo in via del Seminario (vedi album via del Seminario, Palazzo Borromeo - Colonna) che fu dei Bergamaschi, prima del loro trasferimento (1725) nella chiesa di San Bartolomeo e Alessandro a Piazza Colonna (vedi piazza Colonna, chiesa di San Bartolomeo e Alessandro - Colonna). In quel periodo la piazza di San Macuto era chiamata di “S. Bartolomeo dei Bergamaschi”. Nella piazza esisteva uno degli obelischi dell’Iseo Campense dedicato a Seti I e Ramesse II [6] (XIV-XIII sec. a.Ch.), e che aveva adornato il tempio del Sole ad Eliopoli. Questo obelisco, che il popolo chiamava “la guglia di mammautte” e che credeva contenesse le ceneri di Giulio Cesare nel globo del suo "piramidion”, fu da Clemente XI (Giovanni Francesco Albani - 1700-1721) trasportato a piazza del Pantheon e posto nella fontana centrale, nel 1711.
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