Via delle Seminario [1] - (R.IX Pigna - R. III Colonna) (da Piazza San Macuto a Piazza della Rotonda)
“Ha dato il nome a questa strada il vasto palazzo Borromeo con l'annessa Chiesuola di S. Macuto occupato un tempo dal seminario romano, istituito dopo il concilio di Trento, dal pontefice Pio IV (Giovanni Angelo Medici - 1559-1565) nell'anno 1560. In oggi vi è nel locale suddetto un collegio di nobili diretto dai padri gesuiti, ed il seminario romano è stabilito in S. Apollinare” (Rufini - 1847).
Il seminario è adesso al Laterano con l’ingresso a lato del Battistero. Il nuovo palazzo che gli era stato destinato, nell’antica piazza di Santa Marta, dietro l’abside di S. Pietro, è stato invece occupato dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
L’edificio su via del Seminario, costruito prima del Concordato, rimase per qualche tempo inoccupato, per volere di Pio XI (Achille Ratti - 1922-1939), che stava aspettando il coronamento delle trattative in corso fra il cardinale Gasparri, l’avvocato Pacelli e Mussolini. Alle sollecitazioni per l’occupazione dell’edificio, che gli rivolgevano i prelati ed i cardinali ignari delle trattative, il Pontefice si giustificava dicendo: “Le mura del palazzo sono ancora un po' umide”. Ed al cardinale Vicario Pompili che gli diceva di averle trovate “asciutte come carta assorbente” rispose “ci sembrano non ancora adatte per un seminario”.
Fu poi in una nebbiosa mattina d’inverno che quelle mura, “improvvisamente, si asciuttarono...” Spuntava il mattino dell’11 febbraio 1929.
Il palazzo Borromeo sembra sia stato costruito dall’avvocato concistoriale Girolamo Gabrielli da Gubbio, sull’area di varie case di sua proprietà, come detto nel suo epitaffio alla chiesa della Minerva, “varia aedificia in Urbe construxit”. Pio V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572) acquistò il palazzo e vi collocò il Seminario Romano, fondato da Pio IV (Giovanni Angelo Medici 1559-1565). Il Collegio era stato, in precedenza, al palazzo Pallavicini a Campo Marzio, poi a palazzo Madama, prima di occupare il palazzo Borromeo.
Sullo sfondo di un collegio tenuto dai Gesuiti con grande rigore (forse eccessivo?), nel 1647, accadde che, durante il carnevale, una delle rappresentazioni drammatiche, che venivano allestite dagli alunni [2], non piacesse ad alcuni Gesuiti responsabili. Gli studenti si rivoltarono contro i loro superiori ed arrivarono ad espellere dal collegio, “manu militari”, il Rettore con altri 7 padri. Gli studenti, rimasti padroni del Collegio, si buttarono al saccheggio della dispensa e della cantina. (Nel ventesimo secolo questo non accade!?).
Ai seminaristi del Collegio Romano che, per disposizione di Leone XII (Annibale Clemente della Ghenga - 1823-1829), passarono al palazzo dell’Apollinare nel 1824 [3], seguirono, nel palazzo Borromeo, gli alunni del Collegio dei Nobili, diretto dai Gesuiti che successivamente vi stabilirono l’Università Gregoriana che vi restò fino al 1930, quando occupò il nuovo palazzo in Piazza della Pilotta.
É annessa al palazzo la chiesa di San Macuto [4], antichissima e più volte riedificata. Infatti, essa è elencata nel catalogo di Cencio Camerario (XII-XIII sec.) e nei Cataloghi di Torino (XIV secolo). Il Capitolo Vaticano, sotto la cui giurisdizione era stata posta la chiesa da Leone X (Giovanni de´ Medici - 1513-1521), la concedette alla Confraternita dei Bergamaschi che vi annesse un ospedale che fu poi trasferito in via dei Bergamaschi. Fu in quel periodo che l’attuale piazza di S. Macuto si chiamò di S. Bartolomeo dei Bergamaschi.
In questa piazza, fin dai tempi di Paolo V (Camillo Borghese - 1605-1626), esisteva uno degli obelischi [5] dell’Iseo Campense dedicato a Seti I e Ramesse II [6] (XIV-XIII sec. a.Ch.), e che aveva adornato il tempio del Sole ad Eliopoli. Questo obelisco, che il popolo chiamava “la guglia di mammautte” e che credeva contenesse le ceneri di Giulio Cesare nel globo del suo "piramidion”, fu da Clemente XI (Giovanni Francesco Albani - 1700-1721) trasportato a piazza del Pantheon e posto nella fontana [7] centrale, nel 1711.
Un tale Messer Bartolomeo de Ruere o della Rovere, possedette una torre “appresso la guglia de Sancto Mauto” per la quale, nel 1524, s’impose una tassa. In un’incisione del 1665 figura ancora con i suoi merli e beccatelli [8].
Altro palazzo in via del Seminario è quello dei Serlupi che fu rifatto nel 1582 da Innocenzo Crescenzi su disegno di Giacomo Della Porta (1539-1602) [9].
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[1] ) Nel XVI secolo, vi fu scoperto un cippo che ricordava quella parte del Campo Marzio che Augusto aveva riscattato dai privati e donato al Popolo. Forse il “Campus minor” nominato da Catullo (LV, 3).
[2] Gli studenti ribelli, che appartenevano a famiglie di alto lignaggio come i Cicala, gli Spinola di Genova, gli Acciaioli di Firenze, i Riario di Savona, i Gonzaga di Bozzolo di Mantova, furono cappeggiati da Luca Spinola, parente del Rettore Luigi Spinola.
[3] ) Il Collegio Romano (maior), dal 1937, ha sede al Laterano, nel nuovo edificio fatto erigere, come sede dell’Ateneo, da Pio XI (Achille Ratti - 1922-1939).
[4] ) La chiesa è sulla piazza di S. Macuto.
[5] ) Il nome di “obelisco” proviene dal greco obelos = spiedo. Così lo chiamarono i Greci che non avevano compreso di che si trattasse. Ma gli Egizi lo chiamavano “TEKHEN”, mentre la punta (dai greci pyramidion) era detta BENBEN.
[6] ) Impero Tebano della din. XI-XX.
[7] ) Vedi “Piazza del Pantheon” (Colonna).
[8] Il beccatello è un elemento architettonico usato per sostenere parti sporgenti di un edificio. (Wikipedia)
[9] ) Come accennato nella lapide dell’androne: sotto il palazzo è stata rinvenuta una piazza lastricata che si crede contornasse l’ara di Marte. Nel qual caso il portico potrebbe essere un edificio più antico dei Saepta cesarei, eretto allo stesso scopo.
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