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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_di_S_Macuto-Chiesa_omonima (2)

In fine, Leone X (Giovanni de´ Medici – 1513-1521)  la dette, nel 1516, al Capitolo di San Pietro che a sua volta, nel 1539, la dette alla Confraternita della Nazione Bergamasca che la dedicò ai santi protettori di quella nazione, i Santi Bartolomeo ed Alessandro.
La confraternita rinnovò la facciata della chiesa, ad opera dell’architetto Giovanni Alberto Galvani (?-1586), ma già nel 1579, la rifece, come si vede oggi, incaricando dell’opera Francesco Capriani (1535-1594) da Volterra.
Nel 1608, i Gesuiti ebbero il palazzo confinante Gabrielli-Borromeo (vedi via del Seminario – Colonna, Pigna), per ospitarvi il Seminario Romano e nel 1729 ebbero anche la chiesa di San Macuto, mentre la Confraternita dei Bergamaschi fu spostata a Santa Maria della Pietà, a Piazza Colonna (Vedi Piazza Colonna - Chiesa dei SS. Bartolomeo e Alessandro – Colonna).
La chiesa riprese la sua dedica iniziale a San Macuto e restò chiesa del contiguo Palazzo Gabrielli-Borromeo dei Gesuiti, tranne che nel periodo 1772-1824, a causa dell’abolizione e, quindi, della riabilitazione dell’Ordine. Durante questo periodo la chiesa ed il palazzo Gabrielli-Borromeo furono del Monte di Pietà che dette la chiesa alla Confraternita dei Curiali Vaticani ed il palazzo al cardinale Vitaliano Borromeo (da cui il nome del palazzo- vedi via del Seminario). La chiesa è oggi legata al Collegio Bellarmino guidato, di nuovo, dall’ordine dei Gesuiti.

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