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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via de’ Cestari (R.IX – Pigna) (da piazza  della Minerva a largo di Torre Argentina)

 

Il nome della via deriva dai fabbricanti che qui avevano le loro botteghe di ceste, canestre ed altri oggetti in vimini.

Gia` “delle Stimmate” e anticamente “de Calcariis” o del “Calcarano” fu “drizzata a meta` del sec. XVI”.

Via dei Cestari si chiamo`, nel tratto piu` largo dalla parte dell’attuale Corso Vittorio Emanuele II, “Piazza delle Stimmate”, per la chiesa dedicata alle SS. Stimmate di San Francesco.

Prima della costruzione del Corso Vittorio Emanuele II, il tratto che andava da San Nicola dei Cesarini (dove ora si trovano i templi repubblicani - Piazza Argentina) ai Cestari, era detto Calcarium ed “Ecclesia sanatorum quadraginta de Calcariis” era intitolata la chiesa che precedette questa odierna delle Stimmate.

Il tratto che da San Nicola dei Cesarini sboccava alle Botteghe Oscure, forse da un’immagine, era detta “Perga o Breja dei Cesarini”.

La vecchia chiesa, che, nel XVI secolo, fu anche detta dei Santi Quaranta de Lenis da una famiglia ivi abitante, fu distrutta circa nel 1600.
Infatti, nel 1595, vi si trasferi` l’Arciconfraternita delle Santissime Stimmate che era stata fondata dal chirurgo Federico Pizzi, nel 1594, in S. Pietro in Montorio.

La chiesa, ricostruita da Clemente XI (Giovanni Francesco Albani - 1700-1721), conserva, in una cappella, il culto dei Santi Quaranta.

Vi e` sepolta la madre di Leone XIII (Anna Prosperi-Buzzi).

L’arciconfraternita fu beneficata da Beatrice Cenci (1577-1599) [1] e la sera dell’11 settembre 1599 accompagno` la salma della benefattrice decapitata a S. Pietro in Montorio [2].

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[1] )             Beatrice Cenci fu decapitata la mattina dell'11 settembre 1599 sulla Piazza di Ponte:  “ un corteo imponente, interminabile, raggiungeva il tempio il pomeriggio dell'11 settembre 1599 per deporvi la sua salma. La testa della processione - racconta un testimone oculare - era gia` al Gianicolo quando ancora la coda aveva un bel tratto per raggiungere Ponte Sisto. Fu trasportata Beatrice “con le sue proprie vesti della Giustizia, tutta adornata di fiori a S. Pietro in Montorio con 50 torce accompagnata dagli orfanelli e che da’ confrari delle Stimate”. Sulla sua bara Beatrice appariva “piccola, rotondetta e bellissima di faccia; haveva gli occhi piccoli, il naso profilato, le guance candide con la fossetta in mezzo, a segno che anche morta pareva ridesse come in vita. Haveva similmente proporzionata al mento una fossettina, bella bocca, capigliatura bionda, crespa et inanellata che le davano una certa grazia che accresceva la compassione...”.

[2] )              Vedi; “Piazza di San Pietro in Montorio” - Trastevere.

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Via_dei_Cestari (2)

Via dei Cestari

Largo_delle_Stimmate-Chiesa_delle_SS_Stimmate_di_S_Francesco (8)

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Via_dei_Cestari-Lapide_a_Studenti_Ungheresi_al_n_33b-2001

Via dei Cestari - Chiesa delle
SS Stimmate di S. Francesco

Nel medioevo, la chiesa dedicata ai Santi Quaranta (i Santi quaranta soldati romani cristiani e per questo fatti morire di freddo e poi bruciati a Sebaste) era nello stesso posto dell’attuale, ed è citata nel catalogo (1192) di Cencio Camerario (1150-1227) come “Santi Quaranta de Calcarariorum”, nel catalogo (1320) dell’Anonimo di Torino ed in quello (1425) di Nicola Signorili (+1429) come “Santi Quaranta de Calcariis”, in riferimento alle “calcare” che producevano calce dai marmi del tempo antico.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Via dei Cestari
Palazzo Maffei-Marescotti al n. 21

Il palazzo fu costruito, nel 1580, dal card. Marcantonio Maffei (1521-1583), su disegni di Giacomo della Porta (1532-1602).
Nel 1591, il nipote del cardinale, Livio Maffei, vendette il palazzo, non ancora terminato, a Camilla Peretti (1519-1605), sorella di Sisto V.
(Segue sotto l´ingrandimento...)

Via dei Cestari
Palazzo Maffei-Marescotti al n. 21 - Portone

Via dei Cestari - Lapide agli studenti ungheresi del 1956 al n. 33b

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