Il cardinale Stefano Nardini prescrisse nel suo testamento (1484) la costituzione di un collegio per giovani nobili “caduti in bassa fortuna”. I giovani dovevano applicarsi, per sette anni, “agli studi ed alle buone discipline”, al fine di abbracciare, in seguito, la carriera ecclesiastica. Il collegio accolse (1486) 15 giovani: 3 eletti dalla confraternita lateranense del SS Salvatore, 2 dagli arcivescovi di Milano, 1 dall’abbate di S. Ambrogio di Milano, 2 dalla città di Forlì, 3 dalla famiglia Nardini, 1 dal capitolo insieme al parroco di S. Maria in Trastevere, 1 dal rione di Parione e 2 dai conservatori del popolo romano. Ma la mancanza di fondi, posero fine al collegio che chiuse nel corso del XVII secolo.
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