Il palazzo, fu la dote che la contessa Anna Laurentini, romana, portò in dote al conte Felice Centini (+1727), ascolano, figlio di Bonifacio, commediografo e pronipote del cardinale Felice Centini (1562-1641). Il palazzo aveva due proprietà confinanti: quella che lo precedeva, salendo verso la chiesa di San Giuseppe, di proprietà dell’architetto Tommaso Mattei (1652-1726) e l’altra, che lo seguiva, di un certo signor Jacovacci, (Segue sotto l’ingrandimento...)
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