Il conte Felice, dopo aver acquistato la casa del signor Jacovacci, iniziò, nel 1722, dei lavori di ristrutturazione che riducessero i due edifici ad uno solo, forse seguendo un progetto probabilmente redatto da Giuseppe Francesco Rosa (1638-1687), per la primitiva proprietà Centini. Un contenzioso, su problemi di delimitazione dei confini, portato davanti al Tribunale delle Acque e della Strade il 13 ottobre 1722, dall’architetto Mattei, interruppe i lavori. Morto il conte Felice (1727), suo figlio, Annibale Centini, e il figlio di quest’ultimo, Giuseppe Maria, ripresero i lavori, tra il 1728 e il 1730 per mano dell’architetto Tommaso Morelli (1652-1726), che finalizzò i lavori del palazzo, così come lo vediamo oggi. I Centini vendettero il palazzo ai Toni nel 1798, che lo restaurarono nel 1886.
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