Piazza e Via della Consolazione (R. X – Campitelli) (vi convergono: via dei Fienili, via Bucimazza, il Vico Jugario, via della Consolazione che arriva fino al Foro Romano)
La via si sovrappone all’antico “vicus Jugarius” che dal “Forum Magnum” portava al “Forum Olitorium”
Prese il nome di “Consolazione” da ciò che una povera vedova, raccomandandosi ad una immagine di Maria Vergine, dipinta su di una parete del muro, si sentì dire: “Vattene che sei consolata” (1470). “Eodem anno a dì 26 di iugnio la immagine della Nostra Dama Maria, la quale sta penta in una costa di muro (dei granai dei Mattei, patrizi romani) appresso Santa Maria delle Grazie de sotto al monte de Campitoglio, cominciò ad fare miracolo, et depo’, perseverando nelli detti miracoli a chi divotamente si li raccomandava, li fu fatta la ecclesia, come si vede, et fu chiamata la Madonna della Consolazione, et essa fu penta da Mastro Antonazzo pentore, et la detta chiesa fu consacrata eadem anno a dì 3 novembre” (Stefano Infessura – 1435-1500).
"Dal popolo romano fu fatta edificare questa chiesa, che fu consacrata a Maria Vergine nel 1471, in benemerenza di molte grazie ricevute da una miracolosa immagine, che era dipinta in una parete sotto il Campidoglio. Essa fu quindi aggiunta all'ospedale prossimo di Santa Maria delle Grazie, da Alessandro VII, che vi unì ancora l'ospedale di Santa Maria in Portico. Ora la chiesa è in cura di questo stabilimento. La sua architettura è di Martino Longhi, il quale avendo lasciata imperfetta la facciata, fu questa compiuta per pio legato del cardinale Ercole Consalvi, con disegno del cavaliere Valadier". Nella chiesa ebbe sede la confraternita dei Pescatori.
Al di sopra di via della Consolazione sembra debba essere collocata la “Rupe Tarpea” nel luogo detto nel medioevo “Monte Caprino”.
La via segreta, che Tarpeia indicò ai Sabini, è forse quella che, sistemata più tardi, si chiamò “Centumgradus”.
Prossimo alla Consolazione S. Omobono o S. Salvatore in aerarium.
All’incrocio tra via della Consolazione e quella del teatro Marcello, v’era la porta Carmentalis, forse in collegamento con una porta minore, la “Scelerata”.
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