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Quando abbiamo eseguito le foto di Piazza Pasquino (2011) abbiamo trovato, intorno alla statua omonima, un mare di biglietti con composizioni satiriche in versi che rispettano la
tradizione ma che, in molti casi, si affidano anche ai “Socials”. |
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Commento: L’autore “il Grillo Parlante” ha assunto, come pseudonimo, quello del Grillo di Pinocchio, parlante e dispensatore di saggi consigli al burattino
di legno. |
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Commento: Il sonetto si riferisce al giornalista-senatore Paolo Guzzanti e sottolinea il suo deplorevole passaggio da sinistra a destra dello scacchiere politico. Socialista all’inizio (PSI - 1970-1980), allo scioglimento di questo partito, conseguente allo scandalo di “Tangentopoli” è passato, nel 1994, al “Patto Segni”,
formazione politica di centro destra di ispirazione liberale, per cadere tra le braccia del partito di Silvio Berlusconi, nel 2001, quando venne eletto Senatore di quel partito, il Popolo delle Libertà. |
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Commento: Il governo di centro-sinistra in carica, nel momento in cui è stato scritto il sonetto, è quello di Romano Prodi (2006-2008) e la Giunta comunale, pure di centro-sinistra, è quella di Walter Veltroni.
Il sonetto tratta di tre argomenti diversi. |
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Commento: Probabilmente il sonetto si riferisce alla distribuzione della “Proprietà dei Giornali” che risulta essere concentrata piuttosto in mano a gruppi economici che ad editori di “mestiere”. Il “Padroneditor”, anche se non è esplicitamente citato, potrebbe essere il gruppo Agnelli. Nella seconda parte del sonetto si mette in dubbio l’indipendenza dei giornalisti nella determinazione della linea politica del giornale, rispetto agli editori. |
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Commento: Il titolo del sonetto ricorda il disegno di legge, presentato dal governo di Romano Prodi, chiamato “DICO” (DIritti e doveri delle persone stabilmente
COnviventi) e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) del momento Camillo Ruini. |
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Commento: Il sonetto è monco nel finale. Il riferimento è a Francesco Rutelli, detto “Cicciobello”, vice presidente del Consiglio e ministro dei Beni e attività culturali del governo di Romano Prodi. Potrebbe però riferirsi a Prodi che ha messo Cicciobello ai beni culturali “pe’ demolì” e che ha introdotto il DITO senza risultati pratici… |
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Commento: Sempre criticando Francesco Rutelli, come ministro dei Beni e attività culturali, ne ridicolizza l’aspetto fisico “arimovenno ggià tutta la chioma” e l’atteggiamento “se crede quasi d’esse soprumano”. In fine fa riferimento ad un ascensore messo in opera al Vittoriano, sperando che Rutelli non faccia pagare il “billetto” ai visitatori del monumento. |
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Commento: Sempre criticando Francesco Rutelli, come ministro dei Beni e attività culturali, ne ridicolizza l’aspetto fisico “arimovenno ggià tutta la chioma” e l’atteggiamento “se crede quasi d’esse soprumano”. In fine fa riferimento ad un ascensore messo in opera al Vittoriano, sperando che Rutelli non faccia pagare il “billetto” ai visitatori del monumento. |
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Commento: Ancora critiche per Francesco Rutelli. Questa volta per l’ascensore installato al Colosseo che, per un disguido tecnico, aveva intrappolato un certo numero di visitatori, per liberare i quali si rese necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. |
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