Per aver espresso accese critiche all’opera di Nicola Salvi (1697-1751), l’anfora fu posta, come è narrato nel testo di Giovanni Zitelli, davanti alla farmacia “Pesci”, la più antica di Roma, presente in quel luogo fin dal 1552, per impedirle, la vista della fontana. In realtà, la farmacia si spostò varie volte nella piazza, infatti, al tempo del Salvi , si trovava di fronte alla fontana, al n. 96 della piazza. È da credere quindi che dietro al grande vaso vi fosse pittosto una bottega di barbiere, come pure si racconta.
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