La Fontana era servita dall’acquedotto Felice di cui il Bernini era, all’epoca, Soprintendente. Nel 1640, il Bernini aveva incrementato la portata dell’acquedotto di 300 once, e, dopo la realizzazione della fontana, ricevette in dono dal Papa un’oncia d’acqua che l’artista commercializzò, rivendendola a suo vantaggio. La fontana si compone di tre delfini che, con le loro code sorreggono una grossa conchiglia sulla quale troneggia la possente figura di Tritone che soffia nella sua “Buccina”. La scena che riprende Tritone nel gesto di placare le acque, scatenate da Nettuno per volere di Giove, rappresenta il passo delle Metamorfosi di Ovidio (Metamorfosi, I, 330-347) in cui Tritone soffiando nella sua conchiglia ottiene il ritorno della pace delle acque alludendo ai meriti della famiglia Barberini. La fontana che era posta in vista dell’ingresso del Palazzo Barberini, sulla piazza Grimana, divenuta Barberini, è oggi fuori contesto per la demolizione degli antichi edifici che le facevano da scenario e per la costruzione di nuovi palazzi che le danno oggi uno scenario fuori tempo.
|