Prima di questa chiesa ne esisteva un’altra, absidata a tre navate (Nolli), chiamata “S. Johannis Evangelistae de Porta Settimiana”, citata in una Bolla di Calisto II (Gui de Bourgogne - 1119-1124), del 1123, come dipendente da Santa Maria in Trastevere. Nel XV secolo, la chiesa assunse il nome di “San Giovanni della Malva”, con il predicato “Malva” di incerta origine. Si è detto che derivi da numerose piante di Malva cresciute sulle sue rovine, o dalla corruzione di “mica aurea” riferito al colore della sabbia alle pendici del Gianicolo. (Segue sotto l’ingrandimento...)
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