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Chiesa di S. Cecilia
Cappella del Bagno - Ingresso

La cappella di Santa Cecilia, o del Bagno, voluta dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati (1560-1618), corrisponde, in verticale, al “balneum”, del V secolo, dell’insula romana sottostante.
Gli affreschi laterali del corridoio sono del fiammingo Paul Bril (1554-1626).
La cappella, dietro l’angolo del corridoio, non è visitabile...

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Cappella del Bagno - S. Sebastiano

La statua di San Sebastiano è opera di Lorenzo Lotti (1490-1541), detto il Lorenzetto.

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Ingresso Cappella del Bagno - Soffitto

L’affresco del soffitto, che rappresenta scene della vita della Santa, è attribuito alla scuola di Paul Bril (1554-1626) che ha affrescato le pareti laterali.

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Cappella delle Reliquie

Il progetto della cappella, realizzata nel 1723, è di Lodewijk van Wittel (1700-1773), italianizzato Luigi Vanvitelli, che dipinge la volta e la pala d’altare che rappresenta Santa Cecilia con San Valeriano.

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Cappella delle Reliquie - Lato sinistro

Chiesa di S. Cecilia
Cappella delle Reliquie - Lato destro

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Cappella delle Reliquie - Volta

L’affresco della volta è di Lodewijk van Wittel (1700-1773), italianizzato Luigi Vanvitelli.

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Cappella della Crocefissione

La cappella risale al XVII secolo, mentre la pala d’altare è del XIV secolo.

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Cappella Rampolla

La cappella è quella voluta e realizzata dal cardinale titolare (1887-1913) Mariano Rampolla del Tindaro (1843-1913), nobile siciliano. Il monumento al cardinale lo mostra mentre osserva la cripta della chiesa da lui fatta realizzare. Il monumento è opera di Enrico Quattrini (1864-1950).

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Cappella Rampolla - Soffitto

Chiesa di S. Cecilia - Soffitto

L’affresco nella volta centrale rappresenta “Il trionfo di Santa Cecilia” ed è attribuito a Sebastiano Conca (1680-1764). Da notare la presenza, nel dipinto, di un organo che ricorda il patronato della Santa sui musicisti.
Nell’antifona della messa in onore della Santa è infatti scritto “cantantibus organis”, mentre alcuni, da codici più antichi, hanno letto “candentibus organis”, cioè “strumenti di tortura incandescenti”

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Atrio - Soffitto

L’affresco è stato realizzato in vista del giubileo del 1600, probabilmente da pittori minori quali Fabrizio Parmigiano o/e da Marzio Ganassini (attivo tra il 1599 e il 1621).

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Uscita