Via della Scala (R. XIII – Trastevere) (da piazza Sant'Egidio a via della Lungara – Porta Settimiana)
La via ha preso il nome dalla chiesa di Santa Maria della Scala originata da una Madonna posta sotto la scala esterna di una povera casupola, situata nell’area dove poi fu costruita la chiesa, Madonna che "cominciò a far prodigi nel mese di dicembre del 1592” [1].
L’immagine della Madonna fu trasportata nella nuova chiesa, eretta dal cardinale di Como, Tolomeo Gallio (1527-1607). Nel 1597, terminati anche i lavori per l’annesso convento, il complesso fu affidato ai padri Carmelitani Scalzi della Provincia romana, che vi si trovano tuttora e gestiscono la secolare e celebre farmacia. La spezieria della Scala, che fabbricava l’acqua omonima inventata da quel fra’ Basilio “espertissimo nella composizione di medicamenti, sali e essenze” alla fine del XVII secolo, fu una farmacia, prima solo interna, che diventò pubblica appunto in quell’epoca. [2]
Sulla via, il palazzo dei Miccinelli, famiglia oriunda di Orvieto (XIII secolo) e di quei Maccarani che nel ‘400 furon detti: “uno dei sette Signori di Roma”.
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[1] ) Dice il Piazza (XII secolo): che l’aria di Trastevere che era per lui "insalubre e maligna pe’ li venti perniciosi di Scirocchio e Libecchio” cui era esposta “diventò dopo l'esposizione della Madonna al culto, purgata l'aria e felicitata dalle sue antiche sciagure, è stimata hora massimamente in questo contorno, salubre, temperata e proficua".
[2] ) Durante la Repubblica Romana del ‘48, i feriti venivano trasportati con ogni mezzo fino alla chiesa che funzionò come ospedale alle falde del Gianicolo.
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