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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via di Sant’Anna (R. VIII – Sant’Eustachio) (da via del Monte della Farina a largo Arenula)

Dalla chiesetta di S. Anna de’ falegnami, già S. Maria in Julia.

Questa chiesa, oggi distrutta, era assai antica. Sembra che la chiesa fosse prima intitolata "di S. Maria e Anastasio in Julia", come risulta da una carta del 1046.

Nell’anno 1293, fra’ Jacopo Molara, maestro dei Cavalieri Templari, donò a suor “Santiccia Terebotta d'Agubbio” la chiesa di Santa Maria in Julia, posta nel rione della Regola, dove, essendo badessa, fondò il monastero oggi chiamato “Sant'Anna”.

Questa chiesa che nel secolo IX era ufficiata da una congregazione di monache, sembra che nel secolo XII passasse in mano di preti secolari. Alla fine del secolo XII si chiamava “Monasterium Juliae”.

Non si sa come sia pervenuta in possesso dell’ordine del Tempio Gerosolimitano.
Nel secolo XIV,  la devozione verso Sant’Anna era venuta di moda e le monache che, nel 1307, avevano avuto indulgenze speciali per il culto di Sant’Anna da Clemente V (Bertrand de Gouth - 1305-1314), cominciarono a poco a poco a tralasciare gli antichi titoli di Santa Maria e Santa Anastasio e ad usare quello di Sant’Anna.

Nel 1512 già si diceva: “S. Annae seu S. Mariae in Julia” finché dopo la metà del detto secolo restò il titolo di Sant’Anna.

Sullo scorcio dell’anno 1514 si ritirò in questo monastero la marchesa di Pescara Vittoria Colonna. Nel 1546, dal 18 giugno, era badessa donna Filippa e, sotto il suo generalato, Victoria Colonna finì i sui giorni “ale dicisette ore e un quarto del 25 febbraio 1547, e la sera stessa dalla prossima casa di Giuliano Cesarini, nella quale Vittoria aveva sofferto l'ultimi giorni di malattia, la salma di lei fu trasportata solennemente nella chiesa di Sant'Anna ed ivi deposta”.

La chiesa venne riedificata nel 1654 ed i lavori compiuti nel 1675. Vi furono poi collocate le monache Salesiane, che vi rimasero fino al 1809.

Nel 1815 il monastero [1] fu ridotto ad ospizio dei poveri giovani artigiani, detti di Tata Giovanni. Quando nel 1887 fu demolita la chiesa, per allargare in quel punto la strada, non fu trovata traccia della tomba di Vittoria Colonna.
Infatti è assodato che il feretro fu trasportato, in epoca incerta, a Napoli nella chiesa di San Giacomo Maggiore, vicino a quella del marito, come da desiderio più volte espresso dalla Poetessa.

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[1] )            Una parte del monastero è oggi visibile di seguito alla facciata di S. Carlo ai Catinari.

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IVia_di_S_Anna-Architrave_dei_calzolai_teutonici_al_n_7

Via di Sant´Anna
Architrave della corporazione dei Calzolai teutonici ai n. 7

Via_di_S_Anna-Architrave_dedicato_ai_SS_Crispino_e_Crispiniano_patroni_dei_calzolai_al_n_8

Via_di_S_Anna-Colonne_al_n_6-8 (2)

Via_di_S_Anna-Colonne_al_n_6-8 (3)

Via_di_S_Anna-Colonne_al_n_6-8

Via di Sant´Anna - Architrave dei Santi Crispino e Crispiniano, protettori de Calzolai ai n. 8

Via di Sant´Anna
Resti di un portico medievale ai nn. 6-8

Via di Sant´Anna
Resti di un portico medievale ai nn. 6-8

Via di Sant´Anna
Resti di un portico medievale ai nn. 6-8

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