- S. Maria “de Cellis”, coll’annesso priorato, (era anche detta S. Maria “in Thermis Alexandrinis” e S. Maria “de cella Farfae”), si trovava al posto dell’attuale S. Luigi dei Francesi. - S. Benedetto “de thermis” o “de Ferro” dal 1241, (detta dal popolo “della Cerasa” e più tardi “dei Notai”, dai 48 notai che avevano gli uditori di Rota), era dietro la chiesa precedente e dava su Piazza Madama. - S. Giacomo in Thermis aveva anticamente un monastero chiamato "Sancti Jacobi in Thermis Lombardorum”, trasformato poi in ospedale, ed ancora “S. Andrea de Fordivoliis” (forse dai Fordivoglia, signori di Rotecastello - Terni). La permuta fu approvata con “bolla IV non aprilis” da Sisto IV (Francesco della Rovere - 1471-1484) nel 1478 e, nello stesso anno, un’altra bolla costituiva la Confraternita dei Francesi a Roma, sotto lo stesso titolo della chiesa, eretta a parrocchia, dedicata a la “Bienheureuse Vierge Marie, à S. Denis et à S. Louis” re di Francia. Contemporaneamente, Jeacques Bugnet, arcidiacono di Chartres, abbreviatore e notaio della Santa Sede e membro della Confraternita nazionale dei francesi , fece ripristinare l’edificio dell’antico ospedale di San Giacomo dei Lombardi, ad uso e beneficio dei pellegrini di origine francese, con ingresso su Piazza Madama. La prima pietra di S. Luigi dei Francesi fu posta (1518), sotto Leone X (Giovanni de’ Medici - 1513-1521), dal cardinale Giulio de’ Medici (poi papa Clemente VII – 1523-1534), ma i lavori, prima poco spediti, si arrestarono del tutto per le conseguenze del sacco di Roma (1527). I lavori ripresero lentamente, nel 1537, grazie alle elargizioni di Enrico II (1547-59) e della moglie Caterina de’ Medici ( un ducato d’oro ogni cento dei benefici annuali concistoriali di Francia ), dato il divario importante tra i costi della costruzione ed il livello delle elargizioni corrisposte. Nel 1576, su domanda dell’ambasciatore di Francia, Signor d’Albani, Enrico III raddoppiò l’elargizione, portandola a due ducati d’oro, ogni cento. Nel 1580, i lavori per l’ultimazione della chiesa, in particolare la facciata, furono affidati a Giacomo della Porta (1533-1602). Ancora una volta intervennero elargizioni importanti per poter terminare i lavori: quella della regina madre, Caterina de’ Medici (1519-1589), nel 1584, del cardinale Matthieu Cointerel (1519-1585 - sepolto nella cappella omonima) e la decisiva riunificazione della Confraternita di San Luigi dei Francesi con quella di Sant’Ivo dei Brettoni, con i suoi beni. La chiesa fu consacrata l’8 ottobre 1589 ed intitolata a Maria Vergine, a S. Luigi, re di Francia, e a S. Dionigi Aereopagita. Un ospedale ed una grande casa completavano il possedimento.
|