Nel pontificato di Clemente VIII costrette molte povere zitelle a vagare raminge, e disperse per le pubbliche strade di Roma, ed in conseguenza soggette a molti pericoli, Gio. Battista Bellobono parroco di S. Nicola in Carcere, e Paolo Ciccio, parroco di S. Leonardo, presso piazza giudea, chiesa non più esistente, prendendo cura di esse, furono i primi benemeriti, che diedero origine al conservatorio.Questi zelanti sacerdoti incominciarono ad accogliere in una casa particolare posta nella regione di Trastevere, le dette povere zitelle, cioè quelle delle loro parrocchie, e, sotto la custodia di provetta e onesta donna, le fecero educare. Ma non essendo sufficente tal casa, perché Gio.0 Leonardo Ceruso, come dicemmo parlando delle cappuccine di S. Urbano, vi aveva riunito le zitelle da lui raccolte; tanto queste che le anteriori vennero da essi trasferite in un monastero allora chiamato di S. Bernardino, già delle monache del terzo Ordine di S. Francesco, ch´erano state collocate ove tuttora stanno, in quel presso monte Magnanapoli, nel medesimo pontificato di Clemente VIII. Ciò fecero i due parroci con decreto del Cardinal Rusticucci vicario di Roma, de´ 3 novembre 1596. Il Papa, volendo rinnovare la memoria della chiesa di S. Eufemia già titolo cardinalizio, che Sisto V avea demolito per raddrizzare la strada, la quale conduce alla basilica di S. Maria Maggiore, fece dedicare quella di S. Bernardino data alle zitelle, a S. Eufemia, per cui poi prese il nome di conservatorio di S. Eufemia. (Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro sino ai nostri giorni di Gaetano Moroni - Volume XIX - pag. 247-248 - 1843).
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