Una “domus” (I-II sec.), un ninfeo (II-III sec.), un portico ed un Mitreo (III sec.) giacciono ancora sotto la basilica di Santa Prisca. La tradizione ci dice che la “domus” sia quella di Aquila e Priscilla, genitori di S. Prisca, martiri per decapitazione (l’imprecisione è tale che si pensa che Priscilla e Prisca siano la stessa persona). (Segue sotto l’ingrandimento...)
Chiesa di Santa Prisca Navata centrale
Chiesa di Santa Prisca Altare maggiore
Gli affreschi dell’abside sono opera di Anastasio Fontebuoni (1571-1626) del 1600. La pala d’altare, che rappresenta il “Battesimo di Santa Prisca”, è opera di Domenico Crespi (1559-1638), detto il Passignano
Chiesa di Santa Prisca Altare navata destra
Chiesa di Santa Prisca Altare navata sinistra
Chiesa di Santa Prisca Cappella di Santa Rita
L’affresco rappresenta un’Annunciazione ed è del XV secolo, forse della scuola di Benozzo Gozzoli (c.1420-1497).
Chiesa di Santa Prisca Cappella del Crocifisso
Chiesa di Santa Prisca Battistero
La tradizione tramanda che, con questo battistero, San Pietro abbia battezzato Santa Prisca e molti altri fedeli. Il coperchio moderno in bronzo è opera di Antonio Biggi (1904-1966) del 1948.
Chiesa di Santa Prisca Resti del coro
Paliotti residui della Schola Cantorum del V secolo.
Chiesa di Santa Prisca Organo
Chiesa di Santa Prisca Soffitto
Nel 1734, Clemente XII (Lorenzo Corsini – 1730-1740) fece eseguire importanti lavori per assicurare la stabilità della basilica sostituendo la volta della navata centrale con un soffitto di legno a cassettoni.