Il mosaico, nel XVI secolo era talmente degradato che, nel 1560, il cardinale titolare (1550-1561) Otto Truchsess von Waldburg (1514-1573) dette incarico a Taddeo Zuccari (1529-1566) di riprodurre il mosaico con un affresco che ne ricalcasse l’aspetto paleocristiano. Lo Zuccari si avvalse di quanto del mosaico era ancora visibile e dei disegni che lo riproducevano di Giovanni Giustino Ciampini (1633-1698), oggi perduti. L’affresco fu eseguito aggiungendo, sul lato destro, i Santi Domenicani e ponendo alla base la scritta: “OTHO TRUCHSES S. SABINE APSIDEM HANC PINGI IUSSIT. MDLX” in caratteri rossi. Nel 1836, Antonio Muñoz (1884-1960) restaurò la chiesa, cercando di riportarla al suo aspetto originale. Durante quel restauro, l’affresco dello Zuccari fu ripreso dal pittore Vincenzo Camuccini (1771-1844). I quindici medaglioni con busti maschili a coronamento dell’arco absidale furono realizzati da Eugenio Cisterna (1862-1933), tra il 1914 e il 1919, sempre sulla base dei disegni seicenteschi del Ciampini.
|