Nel 1751, Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini – 1740-1758) lo nominò Avvocato Concistoriale come coadiutore del decano del Tribunale della Sacra Rota e, nel 1753, Avvocato generale Fiscale della Camera Apostolica col titolo di Monsignore e grado di Prelato Domestico della Corte Pontificia. Come membro del collegio degli Avvocati Concistoriali che aveva, tra gli altri, il compito di regolare le attività dell’Università della Sapienza, il Forti si impegnò fortemente anche in quel campo, intervenendo a più riprese nella vita di quella Università. Nel 1758, alla morte di papa Benedetto XIV, il collegio degli Avvocati Concistoriali lo nominò Commissario del Conclave che avrebbe eletto Clemente XIII (Carlo della Torre di Rezzonico – 1758-1769). Il nuovo Papa volle nominarlo Promotore della Fede (1759), pur restando avvocato generale fiscale, e segretario della Consulta (1766). Questa posizione gerarchica era solita produrre la berretta del cardinalato ma, già debole di salute, il Forti spirò nel 1771. Di autore sconosciuto ma di notevole fattura, il monumento funebre si compone di un blocco di “Paonazzetto” che posa sopra un orizzonte di “giallo antico”. Al centro del blocco è incisa la dedica su di una lastra di “marmo bianco” inquadrata da una cornice dello stesso “giallo antico”. In alto, al centro della dedica è posto il blasone della casata Forti sormontato da un cappello cardinalizio (d'oro, alla fascia di rosso, accompagnata da un lupo rapace di nero, nascente dalla fascia stessa). Sopra la base, ancora un orizzonte di “giallo antico”, quindi il medaglione del defunto (in giallo di Brema, con macchie bianche) sul quale riposa il suo profilo in bassorilievo (in marmo bianco). Il medaglione è applicato su uno sfondo di Paonazzetto, ricurvo in alto, ornato da una conchiglia centrale e da due festoni di quercia dorati.
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