I graffiti sono eseguiti, nel 1525, da Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze. Al piano terreno sono raffigurate: la "Continenza di Scipione", la "Cattura di Muzio Scevola" e "Muzio Scevola davanti a Porsenna". Sulle finestre del primo piano il "Tevere", la "Lupa con Romolo e Remo", "Faustolo e la moglie", "Romolo che traccia il solco della Roma quadrata, mentre i suoi compagni costruiscono la nuova città " Tra le finestre del primo piano "Cesare", un "Profeta" e "Marco Furio Camillo" (ormai irriconoscibili). Tra le finestre dell'ultimo piano "Trofei". Nel XIX secolo, Luigi Fontana (1827-1908) fu incaricato di restaurare i graffiti del Caravaggio e di celebrare, con i graffiti del secondo e terzo piano, la proprietà dei Ricci. A questo scopo le finestre ad arco del secondo piano ebbero, ai lati, gli stemmi dei Farnese e dei Ricci (un sole affiancato da un riccio). Egli aggiunse, al secondo e terzo piano delle grottesche seicentesche. In un recente restauro, le aggiunte ottocentesche sono state rimosse, lasciando solo quelle del 1525.
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