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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Monte_de_Cenci-Chiesa_di_S_Tommaso_ai_Cenci (5)

I primi riferimenti alla chiesa provengono da due lapidi, ritrovate nel 1881: una datata 1114 (consacrazione di un altare), e l’altra 1240 e dalla citazione della chiesa nell’elenco (1192) di Cencio Camerario (1150-1227), poi Onorio III (Cencio Savelli – 1216-1227), con il nome di “S. Thome fraternitatis XVIII denari” (donazione papale nelle principali feste).
La “Romana Fraternitatis”, esistita a Roma dal XII al XIV secolo, fa riferimento alla compagnia di sacerdoti del clero romano, condotta da dodici “Rettori”, che qui aveva la sua sede e che si occupava di molte questioni relative alla vita del clero ordinario, dal punto di vista sia economico che morale.
La chiesa, a sala unica con quattro altari, è stata parrocchiale, dipendente da quella di San Lorenzo e Damaso, da prima del 1163 fino al 1824.
Nel 1550, Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi Dal Monte – 1550-1555) concesse il patronato della chiesa a Rocco Cenci (+1555), in cambio del restauro della chiesa.
I lavori, iniziati da Rocco, proseguirono, dopo la sua morte (1555), con il nipote Cristoforo Cenci (+1562) e furono portati a termine, nel 1575, dal figlio di quest’ultimo, Francesco (1549-1598), padre della famosa Beatrice Cenci (1577-1599).
La chiesa, che beneficiò di un restauro nel 1626, rimase patronato della famiglia Cenci fino al 1829, quando fu ceduta alla Confraternita della Dottrina Cristiana, in provenienza dall’oratorio di Santa Maria del Pianto che si trovava davanti al palazzo Cenci Bolognetti e che fu demolito nel 1811 per la costituzione della Piazza delle Cinque Scole.
Poco dopo gli subentrò la “Confraternita dei Cocchieri”, ma dalla metà del XX secolo fu chiusa ed oggi ospita la “Famiglia Piccola Chiesa”, che è un’associazione laica diocesana che si occupa della catechesi presso le famiglie del quartiere.

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