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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via del Banco di Santo Spirito (R. V – Ponte) (da Piazza di Ponte Sant'Angelo a Corso Vittorio Emanuele II)

Già Canale di Ponte, così chiamato per le frequentissime inondazioni, assunse solo nel XVII secolo il nome nuovo.

La via fu chiamata con l’attributo di “Sacra”, perché, per la presa di possesso, che doveva naturalmente esser preceduta dall’incoronazione, il papa “finita la messa, vien coronato avanti la Basilica di S. Pietro nel luogo ove monta a cavallo, e, coronato, ritorna con la sacra pompa al palagio (Laterano) per questa via Sacra. Per la portica [1] cioè e pel ponte Elio (Sant’Angelo), entrando sotto l’arco trionfale degli imperatori Teodosio, Valentiniano e Graziano, e va accanto al Palazzo di Cromazio [2] ove dan lode i Giudei”.
In questa strada ebbero gli uffici tutti i grandi banchieri: Spannocchi, Cicciaporci, Strozzi, Altoviti, ecc., ma soprattutto “il più grande mercante della cristianità", Agostino Chigi.

Ivi la chiesa di S. Celso, dall’antichissima chiesa parrocchiale che era in essere fin dal 1186 [3].
Aveva un portico come quello di S. Maria in Trastevere, tre navate e tre ingressi. Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini - 1592-1605), dopo  avervi  fatto trasportare, (dalla basilica di San Paolo) i corpi dei martiri d’Antiochia Celso e Giuliano, la ingrandì ancora, ma sotto  Clemente XII (Lorenzo Corsini - 1730-1740) fu demolita, e ridotta nella forma attuale. 

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[1] )             La portica, che si apriva nelle mura aureliane, che Bordavano il Tevere, era chiamata già “porta di S. Pietro” e lo stesso ponte Elio era diventato “pons S. Petri”. L’altra porta, che dalle opere di fortificazione del mausoleo di Adriano, sulla riva destra, apriva il passaggio ai lunghi portici conducenti a S. Pietro, secondo il Einsiedlense, era la “porta S. Petri in Hadriano”.

[2] )            Il palazzo di Cremazio, di non facile collocazione, sembra potesse trovarsi vicino alla “Torre di S. Pietro” che si trovava al principio della strada di Parione (Piazza dell’Orologio), oggi Via del Governo Vecchio.

[3] )            “Arcus marmoreus triumphalis, qui fuit ad sanctum Celsum et Julianum sub campanile dictae ecclesiae, qui non apparet quia cecidit tempore Urbani V (Guillaume de Grimoard - 1362-70) vetustate diruptus”. L’arco di Graziano e Valentiniano a 3 fornici, il centrale imboccava ponte Elio (375-392).

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via del Banco di S. Spirito
- Chiesa dei SS. Celso e Giuliano
- Vicolo di San Celso

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