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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_di_S_Pantaleo-Palazzo_Braschi

Nel 1533, vi tornarono gli Orsini e, nella seconda metà del ´600, vi abitò don Flavio Orsini (1620-1698), duca di Bracciano. Nel 1698, vi restò la moglie Anna de Trémoille (1642-1722), poi Costanza Barberini Colonna (1716-1797, duchessa di Carbognano, quindi i Caracciolo, principi di Santobuono.
Nel 1790, Pio VI (Braschi - 155-1800) acquistò i palazzi sull’area.
Pio VI, figlio del conte Marco Aurelio e di Anna Teresa Bandi, adottò i due figli della sorella Giulia, maritata con il conte Girolamo Onesti, Romualdo (1753-1817) e Luigi (1745-1816), imponendo il suo cognome e blasone.
Mentre Romualdo fu nominato cardinale, nel 1786, Luigi sposò Costanza Falconieri (1767-?).
Dal 1791 al 1794, Pio VI fece demolire tutti i palazzi esistenti sull’area e costruire un palazzo nuovo da Cosimo Morelli (1732-1812).
Nel 1798, l’occupazione francese e la Repubblica Romana, portarono all’esilio di Pio VI e all’arresto e confisca dei beni di Luigi Braschi. Solo nel 1799 Luigi rientrò a Roma, in pessime condizioni economiche, e, alla sua morte (1816) il palazzo venne affittato al card.Carlo Gaetano Gaysruck (1769-1846), poi al card. Giuseppe Ugolini (1783-1867), quindi vi risiedette la Legazione di S. M. il re di Sardegna (1853). Nel 1859 gli eredi Braschi vendettero il palazzo alla famiglia Grazioli, ma la vendita fu annullata dai creditori e il palazzo messo all’asta. Lo comprarono i Silvestrini, i maggiori creditori.
Nel 1871, il palazzo fu venduto allo Stato italiano. Ospiterà, provvisoriamente il Ministero degli Esteri, poi il sottosegretariato per le pensioni di guerra, nel 1930, la Federazione Fascista dell’Urbe. Nel dopoguerra, fu abitato da rifugiati che lo ridussero in pessime condizioni e infine lo acquisì il Comune di Roma che lo restaurò e ne fece un importante polo del Museo di Roma.

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