Il palazzo è oggi chiamato “Farnesina Piccola” per i gigli che Thomas Leroy era stato autorizzato ad apporre, dopo la sua valida mediazione tra Leone X (Giovanni di Lorenzo de’ Medici - 1513-1521) e Francesco I di Francia (1515-1547). Alla morte di Thomas (+1524), gli eredi lo vendettero a Sigismondo Martignoni. Nel 1578 fu di Camillo Bucimazza, il cui fratello Alessandro, monaco benedettino, lo lasciò al Monastero di S. Paolo fuori le mura. Dopo un lungo processo, la proprietà tornò ai Leroy, che nel 1671 lo vendettero ai Silvestri, i quali vi dimorarono fino al XIX secolo. La proprietà passò ancora per il conte Linotte, per gli Iorio, i Turrios e i Baldassarri. Nel 1886 il palazzo fu acquisito dal Comune di Roma.
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