Durante il trasporto il monumento, opera del 1467 di Paolo Romano (Paolo Tacconi – c.1445-post 1470), fu danneggiato e probabilmente venne restaurato o, addirittura rifatto identico all’originale. Infatti la lapide porta la data del 1505 e ci informa che il finanziamento dell’opera fu dell’arcivescovo di Taranto, Enrico Bruni (+1509). curiale e tesoriere pontificio di Giulio II (Giuliano Della Rovere – 1503-1513). Il profilo di Ludovico Scarampi è quello di un uomo colto, particolarmente dotato nel campo della negoziazione politica e dell’arte militare, che amava condurre una vita lussuosa grazie all’enorme fortuna che era riuscito ad accumulare nel corso della sua brillante carriera ecclesiastica. Partito dall’essere il medico privato del cardinale Gabriele Condulmer (1383-1447), ne divenne l’archiatra quando questo divenne papa Eugenio IV (1431-1447) da dove iniziò una rapidissima carriera: vescovo nel 1435, arcivescovo di Firenze nel 1437 ed, in fine, cardinale con il titolo di San Lorenzo in Damaso nel 1440. Al cardinalato lo avevano portato i successi militari (vittoria nella battaglia di Anghiari e in quelle navali contro i Turchi) e gli accordi politici con il regno di Napoli, portati avanti in favore di Eugenio IV. Partecipò al conclave che elesse Niccolò V (Tommaso Parentucelli - 1447-1455), quindi a quello del 1464 nel quale si presentò come uno dei candidati favoriti ma che portò all’elezione di papa Paolo II (Pietro Barbo – 1464-1471). La delusione per la mancata sua elezione lo portò alla morte un anno dopo (1465). Sepolto nell’antica chiesa di San Lorenzo in Damaso di cui era cardinale titolare, il monumento fu manomesso e la salma subì un furto sacrilego, durante la notte, quando gli furono sottratti il fastoso abito e l’anello cardinalizio. Il fatto, perpetrato da un canonico della basilica stessa, Antonio Tocco, creò scompiglio ed il monumento funebre tardò qualche anno (1465-1505) prima di essere ripristinato e trasferito nella sua nuova sede.
|