Il trattamento disumano dei detenuti è documentato da una vasta letteratura e dalle scritte lasciate sui muri delle celle, ancora conservate nel “Museo Storico della Liberazione” che è stato costituito negli stessi locali. Infatti, nel 1950, Josepha Ruspoli Brazzà (1898-1992) fece dono della palazzina, di cui era proprietaria, allo Stato Italiano che il 4 giugno 1955 vi inaugurò il Museo alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi (1887-1978).
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