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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza Vittorio Emanuele II (R. XV – Esquilino) (vi convergono: Via Carlo Alberto, Via Napoleone III, Via Mamiani, Via Ricasoli, Via la Marmora, Via Principe Eugenio, Via Conte Verde, Via Emanuele Filiberto, Via Foscolo, Via Macchiavelli, Via Buonarroti, Via Giacomo Leopardi, Via dello Statuto)

La Piazza, compresa nella V regione Augustea, è situata sull’Esquilino.
Fu realizzata nel 1871, subito dopo il trasferimento della capitale d´Italia da Firenze a Roma.

La mostra dell´acqua Giulia [1], secondo il Lanciani, era da identificarsi proprio in quel ninfeo chiamato dei Trofei di Mario  in piazza Vittorio Emanuele.

Detto appunto nel Medioevo "Trophaea Marii" o "Cimbrum Marii" pei due trofei marmorei ivi ritrovati e che adesso figurano sulla balaustra della Piazza del Campidoglio.

Il ninfeo aveva la facciata principale rivolta verso il foro Esquilino, foggiata a leggero semicerchio, con tre nicchie in alto ed un bacino rotondo dinanzi per la raccolta d'acqua. Nicchie con statue e getti d'acqua ne ornavano i lati ed, essendo il ninfeo situato al bivio fra la Labicana e la Collatina, aveva nel suo complesso la forma di un trapezio.

L'acqua proveniva dalla porta Tiburtina dove, staccandosi dal ramo principale, attraverso quell’arcuazione della quale sono superstiti i sette archi di piazza Guglielmo Pepe (Vedi, Monti) sboccava appunto in piazza Vittorio Emanuele.

A destra dei Trofei, in Piazza Vittorio Emanuele tra due mostriciattoli di marmo v’è la “Porta magica”.

Fra le ville che occupavano la zona, come la villa Altieri [2] il cui casino esiste presentemente sul viale Manzoni, occupato da monache, la villa Astalli contigua a questa, quella Caserta che si trovava dov’è adesso la chiesa di Sant’Alfonso dei Liguori in via Merulana, esisteva la villa del Marchese Massimiliano di Palombara e comprendeva quella parte di piazza Vittorio dove si alza la porta magica.

Dice la leggenda che al marchese, che si dilettava di alchimia, si fosse un giorno presentato un misterioso individuo, che disse di voler cercare nella villa una pianticella che trattata convenientemente avrebbe prodotto oro.
Ospitato dal marchese, l’uomo, la mattina, scomparve lasciando un mucchietto d’oro ed alcune formule cabalistiche che inutilmente, il marchese, cercò di decifrare. Fu così, che nella speranza che qualcuno riuscisse a interpretarle, Massimiliano  di  Palombara  la fece scolpire sul portale insieme a bizzarre massime [3] e pose ai lati della detta porta due grotteschi omini barbuti di marmo, trovati certo in qualche scavo del terreno di sua proprietà.

Rappresentano essi il dio egizio Bes, benigno nome cui andavano le invocazioni nei pericoli più svariati.
Venerato a Roma [4] fino ai tempi di Costantino, ebbe ad Abido (Egitto) un famoso tempio che dava gran numero di vaticinii. Protettore anche della danza e della musica, si pensa che il dio Bes fosse un’avatàra dei nani o pigmei dell’Africa Centrale che ebbero la carica di buffoni, musici e medici alla corte degli antichi Faraoni.

Lo scultore Mario Rutelli, palermitano, aveva scolpito, per la fontana di Piazza dei 500, quelle naiadi che, all'offeso pudore del Consiglio Comunale, ne aveva sconsigliato l'inaugurazione ufficiale. Per il centro della fontana il Rutelli, ideò un gruppo che, inaugurato nel 1911, non piacque. L’insieme, chiamato dal popolo "fritto misto" fu relegato nei giardini di piazza Vittorio  Emanuele e sostituito, sempre da Rutelli, dall'attuale figura gigantesca di un tritone, che, in mezzo alle naiadi , "con un pesce in mano, gl’annaffia a tutte e quattro, er deretano”.

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[1]               Recenti studi (1977) hanno accertato che la mostra non era quella dell´acqua Giulia, ma quella delle  acque Claudia-Aniene Nuovo provenienti da Porta Maggiore.

[2]               Era fra l’attuale via Emanuele Filiberto e il viale Manzoni.

[3]               Ivi un medaglione in marmo, con sentenze latine ed ebraiche riferentesi alla magia e segni cabalistici e nel giro esterno del medaglione è scritto : “Tria sunt mirabilia. Deus et Homo, Marte et Virgo, Trinus et Unus”. E nella parte interna: « Centrum Trigono Centri ».

[4]               Alcuni dei simulacri del dio, rinvenuti negli scavi, si trovano nel Museo Vaticano.

Piazza_Vittorio_Emanuela-Esquilino

Lapidi, Edicole e Chiese:

- Piazza Vittorio Emanuele II
- Chiesa di Sant´Eusebio - Interno
- Chiesa di Sant´Eusebio - Lapidi

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