Nel 1814, Catel abiurò la sua religione e si fece cattolico per sposare Margherita Prunetti figlia di Michelangelo Prunetti, letterato. Si inserì molto bene nella società romana, frequentando intellettuali, artisti e nobili e, in questo contesto, raggiunse un notevole successo economico tanto da stabilire in piazza di Spagna la sua dimora (1825), dove il Comune di Roma porrà una lapide a ricordo, nel 2016. Francesco Catel morì nel 1856 senza figli e nel suo testamento lasciò la metà dei suoi beni ad una fondazione benefica, la Fondazione Catel, a beneficio degli artisti bisognosi tedeschi ed italiani. L’altra metà, ereditata dalla moglie Margherita Prunetti, sarà lasciata da lei alla medesima Fondazione, nel suo testamento, nel 1874. Il monumento dedicato dalla moglie al marito defunto fu concepito dall’architetto tedesco Otto Cornill (1824-1907), mentre l’erma fu scolpita, nel 1857, dallo scultore tedesco Julius Troschel (1806-1863). L’epitaffio fu concepito da Francesco Cerroti (1806-1887), bibliotecario della biblioteca Corsiniana ed dell’Alessandrina e da Cesare Buti avvocato (cugino del Troschel), dietro richiesta dell’avvocato Giuseppe Alessandri, esecutore testamentario. (fonte: A. L. Genovese, Monumenta: Memoriali di Artisti nelle Chiese di Roma, Roma 2024)
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