A partire dal 1628 gli eredi lo affittarono a personaggi di spicco, come: il card. Desiderio Scaglia (1567-1639) o il card. Giulio Mazzarino (1602-1661). Nel 1647, il doge Francesco Cornaro (1585-1656) lo vendette a donna Olimpia Maidalchini Pamphili. Nel 1777, i Pamphili, che disponevano del palazzo Doria Pamphili su via del Corso (vedi via del Crso - Trevi), cedettero la parte di palazzo verso la fontana di Trevi a Pio VI (Braschi - 1775-1799) che vi collocò la Stamperia Camerale, mentre la rimanente porzione fu affittata a privati (dal 1780). Nel 1834, Giuseppe Valadier (1762-1839) fu incaricato di ampliare la Stamperia costruendo un nuovo palazzo limitrofo. Nel 1871, il palazzo ospitò il Ministero dell’Agricoltura e quello dell’Industria e Commercio. Ai primi del ´900 venne realizzata la facciata d’angolo su via del Tritone, con stile simile a quello adottato da Giacomo del Duca. Nel 1927, il palazzo ospitò il Ministero delle Corporazioni.
|