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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_Venezia-Palazzo_Venezia (3)

Divenuto papa nel 1464, Paolo II (Pietro Barbo - 1464-1471) restaurò la chiesa di San Marco, allungò il palazzo fino a via del Plebiscito, con dei saloni di rappresentanza (salone del mappamondo), per farne una sorta di Palazzo Apostolico ad uso dei papi. Egli vi aggiunse il giardino pensile (VIRIDARIUM) attorniato da portici e collegato con il Palazzo all’altezza della torre d’angolo, a fianco della chiesa, e fece costruire l’ingresso e l’atrio al centro del Palazzo, così come lo vediamo oggi.
Nel 1468, concepì di ampliare il Palazzo, seguendo un quadrato formato da piazza Venezia, via del Plebiscito, via degli Astalli e via di San Marco, con un cortile porticato al centro. L’opera di Leon Battista Alberti (1404-1472) deve aver aiutato il papa nella concezione del Palazzo.
Alla morte di Paolo II, nel 1471, il palazzo non era ancora terminato, ma i lavori continuarono a cura del cardinale Marco Barbo (1420-1491), fatto cardinale dallo zio nel 1470.
Alla sua morte, nel 1491, gli succedette il cardinale Lorenzo Cybo (1450-1503) che terminò i lavori.
Il palazzo fu residenza dei cardinali titolari di San Marco e residenza estiva dei papi fino alla costruzione del palazzo del Quirinale (circa il 1587).
Nel 1537, Paolo III (Alessandro Farnese – 1534-1549) collegò il Viridarium ad una torre, sulla sinistra dell’Ara Coeli, con un corridoio sopraelevato e chiuse le arcate del Viridarium.
Nel 1564, Paolo IV (Gian Pietro Carafa – 1555-1559) concesse parte del palazzo (la parte sul fronte di piazza Venezia) agli ambasciatori della Serenissima, mentre il resto rimaneva sede dei titolari di San Marco, che furono sempre veneziani. Risale a questo periodo la costruzione del balcone, sopra l’ingresso principale, su piazza Venezia, dovuto all’ambasciatore Niccolò Duodo (1657-1742).
Dopo la caduta della Serenissima, nel 1797, il Palazzo divenne la sede della Legazione imperial-regia dello Stato austriaco (palazzo Chigi, a piazza Colonna era la residenza dell’ambasciatore - vedi), fino al 1916, quando venne ripreso dallo Stato italiano.
Dal 1924 al 1943, fu sede del Gran Consiglio e del capo del governo (Mussolini).
In questo periodo fu rifatto lo scalone principale (alla destra dell’ingresso da via del Plebiscito) da Luigi Marangoni (1872-1950), al posto della cordonata di Paolo II, della scalinata veneziana del XVII secolo e di quella austriaca del 1911.
La geometria del Palazzo non è mutata fino al giorno d’oggi, solo il Viridarium fu demolito e ricostruito, alla sinistra della chiesa di San Marco, tra il 1909 e il 1911.

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