Con i suoi propri beni, finanziò la costruzione del convento ed , in seguito, della chiesa (1598) di cui fece dono all'abate Jean-Baptiste de la Barrière (1544 – 1600), fondatore della congregazione dei monaci riformati di San Bernardo dell'Ordine Cistercense, detti Foglianti. L’edificio fu consacrato e dedicato a San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), dal cardinale Arnaud d’Ossat (1537-1604) nel 1602. Nel 1670, una importante ristrutturazione portò alla decorazione esterna, come la vediamo oggi. Clemente X (Emilio Altieri - 1670-1676) vi trasferì il titolo cardinalizio da San Salvatore in Lauro, che vi permane tuttora. Allo scioglimento dell´ordine dei Foglianti (1791) in Francia, che fece seguito alle vicende della Rivoluzione francese (1789-1799), seguì la chiusura dei monasteri in Italia, durante l´occupazione napoleonica (1798-99), ma chiesa e convento restarono in mano all´Ordine Cistercense (maschile), essendo quello femminile nella chiesa dirimpettaia di Santa Susanna. Nel 1803, l´abbate Sisto Benigni (1762-1842) riparò i danni causati dalle truppe francesi che avevano degradato chiesa e convento, durante l´occupazione (1798-99). La chiesa fu parrocchia dal 1824 al 1906. Nel 1857, si operò un restauro urgente, teso a recuperare la stabilità della cupola, sotto Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878), dopo che la lanterna era crollata. Nel 1873, il nuovo Stato Italiano espropriò il complesso e lo utilizzò come caserma. Nel 1901, la creazione di via Torino provocò la demolizione di gran parte del convento e, attualmente, i frati Cistercensi hanno affittato quello che ne resta, per i bisogni liturgici della chiesa.
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