Via del Pozzetto (R. II - Trevi - R. III - Colonna) (oggi da Piazza di San Silvestro a via Poli)
La via ha preso il nome da un pozzo che si trovava nelle vicinanze delle case dei Del Bufalo. La via, quando non esisteva il primo tratto dell'attuale Tritone, fiancheggiava un lato le case che seguivano l’edificio che era di fronte al palazzo Chigi, posto fra la via di S. Claudio e la scomparsa via dei Cacciabove. Via dei Cacciabove era chiamata così perché vi erano spinte le povere bestie condotte a Roma per essere macellate e inseguite fin qui, da fuori porta del Popolo, tra grandi clamori, nei caratteristici venerdì “de le capate”. Fu Leone XII (Annibale Clemente della Genga - 1823-1829) che abolì questo barbaro divertimento, così caro ai Romani, erigendo un mattatoio fuori la detta porta, vietando che le bestie fossero, come prima, condotte nei piccoli macelli urbani [1].
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[1] ) Via Cacciabove – "A poco a poco si indusse l’uso di andare in molta gente a piazza del Popolo a vedere entrare le "capte” e di accompagnarle poi con le carrozze ed altri legni, spaventando e mettendo spesso in fuga, per questo corteggio, le povere bestie. I conduttori reclamavano fortemente, ma Roma voleva divertirsi e si divertiva. Nella notte del 16 settembre 1822 il governo mandò colà molte forze di cavalleria e fanteria per impedire la gazzarra, ma questa non venne sradicata del tutto, se non quando fu inaugurato il mattatoio pubblico fuori porta del Popolo, con gran dispiacere del volgo che si divertiva molto a questi spettacoli". (Diario Agostino Chigi).
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