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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_della_Pilotta-Palazzo_Muti_Papazzurri

Il progetto fu affidato all’architetto di famiglia Mattia de Rossi (1637-1695) che aveva già ristrutturato il palazzo di piazza SS Apostoli per Giovanni Batista Muti Papazzurri (1604-1653), figlio di Vincenzo (1580-c.1635). L’architetto realizzò una residenza signorile intorno ad un cortile aperto in corrispondenza dell’ingresso con due avancorpi colonnati. I lavori si svolsero tra il 1675 e il 1678.
I due palazzi, quello di piazza della Pilotta e quello in piazza SS Apostoli, erano uniti con un passaggio ad arco che scavalcava la via omonima che li separava (vedi palazzo Muti Papazzurri in Piazza SS Apostoli – Trevi).
Nel 1719 la Camera Apostolica affittò i due palazzi Muti Papazzurri (in piazza SS Apostoli e in piazza della Pilotta) che papa Clemente XI (Giovanni Francesco Albani – 1700-1721) aveva concesso al re cattolico d’Inghilterra, esule a Roma, Jacques François Stuart (1688-1766) e alla sua corte. Vi soggiornò, fino alla morte, anche suo figlioEnrico Benedetto Stuart, cardinale di York (1725-1807).
La famiglia Muti Papazzurri si estinse alla morte di Ginevra Muti Papazzurri Sacchetti (1714-1779) [figlia di Giovanni Battista Muti Papazzurri (1677-1730) e di Caterina Corradini Muti Papazzurri e moglie di Giovanni Battista Sacchetti (1708-1759)] che lasciò, nel 1758, beni e titolo al marchese Giuseppe Casali (1744-1797).
Gli succedette il figlio Alessandro Casali la cui figlia, Elisabetta (nata nel 1747),  sposò il marchese Niccolò Savorelli (1752-1818) di Forlì che, a sua volta, assunse anche il nome di Muti Papazzurri, divenendo “Savorelli Muti Papazzurri".
La casata si estinse con Alessandro Savorelli (1868-1948) che, nel 1910, vendette il palazzo su piazza della Pilotta alla Camera Apostolica che, per decisione di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto – 1903-1914), vi insediò il Pontificio Istituto Biblico, dopo importanti lavori di adattamento, nel 1912.
In questa occasione il palazzo seicentesco subì notevoli trasformazioni come l’appiattimento della facciata con il riempimento dello spazio tra i due avancorpi originari, la copertura del cortile per ricavarne una grande sala di lettura, la sopraelevazione di un piano con copertura a terrazza e la creazione di un collegamento ad arco con il convento dei Francescani, annesso alla chiesa dei SS Apostoli, che sovrappassava la via del Vaccaro (ancora esistente).
Nel 2005, parte del palazzo fu acquistato dalla famiglia Bruschi che la vendette, in seguito, alla società dei “Beni Stabili”.

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