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Marcantonio Florenzi vi abitò da affittuario dal 1569 e da proprietario dal 1573. Gli artisti, cui Marcantonio Florenzi si rivolse, nel 1579, per l’ornamento della cappella, furono il pittore Cesare Nebbia (1536-1614) e lo scultore Ludovico Scalza (seconda metà XVI sec.-inizio XVII sec.) che operarono tra il 1581 e il 1582.
Il Nebbia predispose due grandi tele sui fianchi della cappella: “la Nascita della Vergine”, a destra, e “la Presentazione di Gesù al Tempio”, a sinistra, e la volta affrescata con la “Pentecoste” al centro, la “Annunciazione”, a destra, e la “Visitazione”, a sinistra. Il Nebbia compose anche una pala d’altare, di soggetto analogo all’attuale, che fu sostituita, intorno al 1650, da quella che mostra una icona (XIII sec.) della Madonna che allatta il Bambino inquadrata in un dipinto di Giacinto Gimignani ((1606-1681) che rappresenta Pio V e il cardinale Michele Bonelli (1541-1598) in adorazione dell’icona.
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