Non resta nulla di quella chiesa, tranne una lapide dello stesso Belisario che dice: “Belisario patrizio, amico della città costruì questa chiesa per espiare una colpa. Chiunque ponga il piede in questo sacro edificio, preghi perché Iddio abbia compassione di lui. Questa è la porta del tempio, difesa dal Signore onnipotente”. Gregorio XIII (Ugo Boncompagni – 1572-1585) creò la chiesa parrocchia e la dette ai Padri Crociferi, nel 1571, che la ricostruirono ad opera di Jacopo del Duca (1520-1604), con l’aiuto e le sostanze del cardinale Luigi Cornaro (1517-1584) che abitava nel suo palazzo limitrofo (oggi Palazzo della Stamperia). L’Ordine dei Crociferi fu soppresso, nel 1656, da Alessandro VII (Fabio Chigi - 1655-1657) che confidò chiesa e convento ai Ministri degli Infermi, che la decorarono e riordinarono completamente, chiudendo l´ingresso su via Poli, riornando le 8 cappelle all’interno di ogni arcata dei muri laterali e sopraelevando il convento di due piani, in modo da rendere molto meno slanciato il timpano della chiesa. Al termine dei lavori, il cardinale Pietro Francesco Orsini (1649-1730), poi Benedetto XIII (1724-1730), riconsacrò la chiesa, il 25 maggio 1725, a tempo per l’anno giubilare. Nel 1839, la chiesa passò ai Chierici Regolari Minori e, nel 1858, fu ceduta ai Missionari del Preziosissimo Sangue, tuttora titolari della chiesa.
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