Nel 1581 il medico Alessandro Petroni scoprì una sorgente, posizionata sul Gianicolo, ai piedi della chiesa di Sant’Onofrio, che fu sviluppata dall´archiatra Giovanni Maria Lancisi (1654-1720), medico personale di Clemente XI (Giovanni Francesco Albani – 1700-1721), che nel 1720 la derivò fino all’ospedale di Santo Spirito per i suoi pazienti e di fronte a Palazzo Salviati, alla fine di Via della Lungara a beneficio del popolo tutto. La bocca d’acqua della fontana, detta allora Lancisiana, era ornata da un mascherone, opera (1593) di Bartolomeo Bassi, scalpellino, probabilmente su disegno di Giacomo Della Porta (1532-1602) e da un sarcofago con funzione di vasca. Il mascherone e il sarcofago ornano oggi una fontana nei pressi di Santa Sabina (vedi via di Santa Sabina - varia - Ripa). Nel 1827, Leone XII (Annibale Clemente della Ghenga – 1823-1829) aveva fatto costruire un porto, per le necessità di approvvigionamento dell’area vaticana, nello stesso luogo dell´antico porto per i blocchi di travertino. Due rampe circolari scendevano alla banchina dell’approdo e una fontana venne realizzata al vertice superiore delle rampe, alimentata dalla sorgente “Lancisiana”. Nel 1830, Pio VIII (Francesco Saverio Castiglioni – 1829-1830), fece costruire una nuova fontana, che si trovava sotto il livello stradale, sul Porto Leonino, raggiungibile attraverso una delle scalinate. Il porto e le fontane scomparvero quando furono costruiti i muraglioni del Tevere (1897). Nella nuova sistemazione, che persiste ancora oggi, furono costruite due scale concentriche per discendere fino all’argine, lungo le quali furono realizzate due fontane a doppia gittata e apposte le due lapidi di Clemente XI e di Pio VIII. Ancora nel 1924, l’acqua lancisiana, di riconosciuta qualità, veniva imbottigliata dalla Società Anonima Acque Minerali, fino al 1950, quando l’imbottigliamento e le due fontane cessarono di funzionare per l’intervenuto inquinamento della sorgente.
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