Il figlio di donna Olimpia, Camillo, intorno al 1666, richiese al Rainaldi la realizzazione di un approdo/spiaggia a fiume, che chiamò “bagni di donna Olimpia” in omaggio alla madre. Dal XVIII secolo, i Pamphili persero interesse per questo bene, che fu affittato fino al 1857, infatti don Carlo Doria Pamphili (1781-1856), con un suo lascito testamentario (1843), aveva sollecitato, al posto del giardino, la costruzione di un ospizio intitolato a Santa Francesca Romana, da affidare alle suore Oblate di Tor de´ Specchi. Tra il 1857 e il 1892, l’architetto Andrea Busiri Vici (1818-1911) realizzò l’ospizio così come lo vediamo oggi, fondato dal principe Don Filippo Andrea Doria Pamphili (1813-1876), nipote ed erede di don Carlo, nel 1860. L’esproprio, del 1888, per la costruzione degli argini del Tevere, tolse al giardino il suo sbocco al fiume e provocò la demolizione del Casino del Rainaldi. Un muro di confine, lungo il fiume, fu costruito per marcare la proprietà residua.
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