A quest’azione fu associato il cardinale Carlo Borromeo (1538-1584), nipote di Pio IV (Giovanni Angelo Medici – 1559-1565), cui fu dedicato l’oratorio, oramai demolito, che era a fianco della chiesa. Papa Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini – 1592-1605), coadiuvato in solido dal cardinale Tolomeo Gallio (1527-1607), protettore della Casa Pia, fece costruire una chiesa, a navata unica e tre cappelle per lato, per devozione dell’Immagine, da Francesco Capriani (1535-1594) da Volterra e nel 1597 la affidò, ancora in costruzione, ai Carmelitani scalzi, che la detengono ancora. I Carmelitani fecero costruire un monastero, sul fianco destro della chiesa (guardando la facciata), da Matteo Bartolini (c.1530-post1597) da Città di Castello e Ottaviano Nonni (1536-1606) detto il Mascherino, i cui lavori terminarono all’inizio del secolo XVII. Alla morte di Francesco Capriani, nel 1594, non si sa con certezza quale architetto fu incaricato di terminare i lavori, ma si pensa possa essere stato Girolamo Rainaldi (1570-1655), perché, nel 1604, era occupato nella costruzione di una delle cappelle laterali. Alla morte del cardinale Tolomeo Gallio (1527-1607), i fondi necessari per finire i lavori furono concessi da suo nipote, monsignor Marco Gallio, in modo che i lavori interni alla chiesa poterono terminare nel 1610, mentre la facciata fu portata a termine nel 1624. Lavori di abbellimento interno proseguirono, sotto i Carmelitani, con l’edificazione dell’altare maggiore (1650), dovuto a Girolamo Rainaldi (1570-1655). Nel 1664, Alessandro VII (Fabio Chigi – 1655-1667) vi stabilì un titolo cardinalizio. Durante la Repubblica Romana, del 1849, la chiesa fu trasformata in ospedale per i patrioti e i garibaldini che venivano feriti nel sovrastante Gianicolo. Un restauro intervenne nel 1730, dal quale è risultato l’aspetto interno della chiesa come la vediamo oggi. Il convento divenne stazione di polizia nel 1873, ma tornò in possesso dell’Ordine Carmelitano già nel 1911.
|