Un largo spazio, il Piazzale Portuense, fuori porta, dove si svolgevano intense attivitą di controllo e di percezione dei dazi, applicati alle diverse merci e, nei tempi di attesa del proprio turno d’ingresso, i commercianti abbeveravano le loro bestie e si rifocillavano presso le due ottime osterie: del Molinaro e del Cordaro dove potevano trattare i loro affari. Per le mandrie di pecore, una specifica ordinanza disponeva che il passaggio avvenisse a stabilite ore della notte, nel periodo estivo ed autunnale. Passando attraverso la porta per entrare in cittą, la piazza di Porta Portese, vera e propria, si presentava con l’alto muro, tappezzato da temibili inferriate alle finestre, dell’istituto di San Michele, trasformato in carcere, la caserma dei bersaglieri sulla sinistra e le attivitą del Porto di Ripa Grande con edifici malconci dedicati alla Dogana ed al Dazio e umili case private, con qualche commercio, addossate alle mura aureliane fino al Tevere.
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